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vassallo angelodi AMDuemila
L'uomo è già in carcere per presunti rapporti con clan narcotraffico
L'inchiesta sull'omicidio del "sindaco pescatore" di Pollonica, Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010, potrebbe essere ad un punto di svolta.
La Procura di Salerno, come riportato ieri da alcuni quotidiani, ha formulato l'ipotesi di concorso in omicidio volontario per il brigadiere dei carabinieri, in congedo, Lazzaro Cioffi. Quest'ultimo è già in carcere da alcuni mesi con l'accusa di partecipazione ad una associazione per delinquere per aver rivelato notizie su indagini e per i suoi rapporti con un boss del narcotraffico attivo nel Napoletano.
Così qualche tempo fa il pm della Dda di Napoli Mariella Di Mauro, titolare dell'inchiesta sul narcotraffico, e il suo collega della procura di Salerno Marco Colamonici, titolare dell'inchiesta sull'omicidio del sindaco di Pollica, si erano incontrati per uno scambio di informazioni relativo all'acquisizione di elementi utili per le rispettive indagini.
Nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio Vassallo il nome di Cioffi non era nuovo. Un testimone aveva riferito della sua presunta presenza nella zona nei giorni dell'omicidio ma tale circostanza non risultò confermata dagli approfondimenti investigativi. Secondo questa pista investigativa - che in assenza di riscontri fu archiviata negli anni scorsi a Salerno - il sindaco sarebbe stato ucciso per il suo impegno nella lotta allo spaccio nel suo territorio e per aver scoperto un giro di droga sulla costa cilentana.
Adesso però la Procura ha deciso di approfondire il ruolo di Cioffi tanto che, lo scorso 14 giugno, è stato interrogato dal pm Colamonici nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere in relazione all'accusa di concorso in omicidio. E il militare si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il figlio del 'sindaco pescatore', Antonio Vassallo, intervistato dall'Ansa, ha detto: "Il fatto che possano essere coinvolte figure dell'Arma dei carabinieri è una voce che girava da diversi anni. Non è per noi una novità. Abbiamo dato tanta fiducia agli inquirenti e vogliamo continuare a farlo. Ci affidiamo al fatto che ci sia la parte giusta della giustizia che farà di tutto per conoscere la verità".
E poi ancora: "Il fatto che possano essere coinvolte figure dell'Arma è una voce che girava. Speriamo ci sia una risposta quanto prima possibile per quanto riguarda questo filone. E se questa è la strada, che si vada avanti fino in fondo per capire cosa sia successo". "Tendiamo a essere ottimisti anche se ci viene difficile dopo tanti anni - ha concluso Antonio Vassallo - nel corso dei quali c'è stata anche omertà. Ma ci vogliamo credere. Vogliamo essere ottimisti e sperare che quanto prima possibile si possa conoscere la verità su quanto accaduto".

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