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Il governo travolto dalle accuse sui legami con la 'ndrangheta
di AMDuemila
L'omicidio del reporter Ján Kuciak ha finito con il travolgere il governo slovacco. Il premier Robert Fico (in foto), dopo settimane di pressioni e polemiche, ha offerto ieri al presidente Andrej Kiska le sue dimissioni per uscire dalla crisi politica nella quale l'assassinio del giornalista aveva precipitato il Paese. Nel suo discorso, Fico ha denunciato una campagna in corso mirata a destabilizzare la Slovacchia, presentata sui media internazionali come "il buco nero dell'Europa". Quindi farà un passo indietro. "Ma voglio che l'attuale coalizione governativa continui a rispettare il mandato ricevuto dagli elettori", ha aggiunto, condizionando le sue dimissioni al rispetto dell'attuale maggioranza da parte di Kiska e al diritto del suo partito (lo Smer, democratici sociali), vincitore delle elezioni parlamentari del 2016, a nominare il nuovo premier. Secondo i media, a sostituire Fico potrebbe essere Peter Pellegrini, il vicepremier con delega agli investimenti.
Un rimpasto di governo oppure elezioni anticipate erano state le due proposte avanzate la scorsa settimana dal presidente della Repubblica. A chiedere il ritorno alle urne non solo l'opposizione ma anche Most-Hid, il partito più piccolo della coalizione al potere. Nei giorni scorsi, con il montare delle polemiche, si era dimesso anche Robert Kalinak, ministro dell'Interno e braccio destro di Fico. Migliaia di persone si sono riversate in piazza a Bratislava e in altre città del Paese per chiedere la testa del premier, accusato nell'inchiesta che stava conducendo Kuciak - pubblicata dopo la sua morte - di avere legami oscuri con la 'ndrangheta calabrese. Il primo marzo, per l'omicidio del reporter, erano stati arrestati sette italiani, alcuni appartenenti alla famiglia Vadalà, rilasciati due giorni dopo per insufficienza di prove. Nei giorni scorsi Antonino Vadalà è finito di nuovo in manette su mandato della procura di Venezia nell'ambito di un'indagine per traffico internazionale di stupefacenti. Il 53enne Fico, a capo del governo dal 2006, con il suo stile e le sue opinioni ha sempre diviso l'opinione pubblica slovacca. I suoi sostenitori ne apprezzano l'impegno sociale e la disponibilità ad ascoltare la gente comune, mentre i critici lo dipingono come un populista con tendenze autoritarie. Dopo l'omicidio del giornalista, la popolarità di Fico è nettamente calata, dal 25,5% dei consensi di gennaio a poco più del 20%. La coalizione tripartita formata dallo Smer, dai nazionalisti slovacchi (Sns) e dal partito della minoranza magiara (Most-Hid) ha in Parlamento 78 seggi sui 150 totali.

Fonte ANSA

Foto © Ansa/Epa

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