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manganaro daniele 3di Luciano Armeli Iapichino
Eh sì! Forse una notizia che farebbe fatica a mostrarsi nelle piattaforme dell’informazione nazionale, sgomitando tra cronaca nera e giudiziaria, slogan ritriti di campagna elettorale e news infuocate dall’estero, può essere quella di un riconoscimento. Uno di quelli maturato nel cuore del ventre siculo, area nebroidea, in cui spesso i circuiti dell’informazione fanno fatica a focalizzare l’interesse.
Uno di quelli maturato anche di notte, tra ufficio e boschi, tra mattanze e attentati, e che può infastidire. Sì! Proprio infastidire, perché è uno di quei risultati che ha squarciato, in poco meno di un lustro, un velo di ristagno operativo in un territorio gravido d’insidie e strani connubi: il Parco dei Nebrodi e l’annessa area marina. Il riconoscimento – per la prima volta alla Polizia di Stato per l’Ambiente - è stato conferito al Vice Questore Aggiunto e dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Sant’Agata Militello, Dott. Daniele Manganaro, oggi a Roma con rito solenne, presso l’Auditorium del Ministero dell’Ambiente, dal Ministro Gian Luca Galletti.
Il Diploma di Benemerenza e la relativa Medaglia d’Argento al Merito dell’Ambiente erano accompagnati dalla seguente motivazione: “Ha improntato l’attività di polizia giudiziaria verso la tutela della salute pubblica, dedicandosi prevalentemente alla lotta contro le ecomafie e le agromafie”.
E ancora: “Molti gli interventi per la tutela dell’ambiente, con sequestri di depuratori e discariche abusive, notevoli le iniziative di contrasto all’abigeato, alla macellazione clandestina e alla messa in commercio di alimenti nocivi per la salute umana.”
manganaro danieleE poi, si recita nell’encomio, “nel dicembre 2016 sono state eseguite 33 misure cautelari per l’Operazione Gammainterferon che hanno permesso di svelare i crimini a danno degli animali che si manifestano nella provincia di Messina […] portate avanti da veri sodalizi dotati di strutture, mezzi e con forte pericolosità sociale”.
E sì, proprio quella, Gamma Interferon, quella possente attività d’indagine promossa dal Vice Questore e coordinata dalla Procura di Patti, e volta a disinnescare una già avviata e collaudata “azione delinquenziale supportata da una cosciente banalità de male e attuata senza scrupolo da allevatori, macellai e veterinari dell’ASP di Sant’Agata Militello”. Un mix di reati, di farmaci veterinari somministrati e importati illegalmente, di controlli dopati, aziende “ufficialmente non indenni” che invece indenni lo erano ai fini delle erogazioni pubbliche (AGEA). Uno scandalo tra tanti, in una terra bella e difficile, in cui spesso l’assuefazione verso l’ennesima truffa, associata a un’invalidante rassegnazione rende anestetizzate e inermi le coscienze.
Un ennesimo riconoscimento, quello elargito a Manganaro, assurto agli onori della cronaca anche per aver sventato l’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, che va, indirettamente, alla squadra di eccellenti collaboratori che, con abnegazione e audacia, hanno coadiuvato il Dirigente della Polizia di Stato nelle delicate attività di contrasto verso una criminalità spesso mimetizzata tra fitte vegetazioni e sodalizi di varia natura.
E se queste, possono sembrare notizie che non “bucano” gli schermi dell’informazione nazionale o alimentano, per qualcuno, acredini nei confronti di chi lo Stato lo rappresenta senza compromesso alcuno, dall’altro riempiono il cuore di tutte quelle persone oneste che vivono in queste aree e che rivolgono silenziosamente al Vice Questore e alla sua squadra un sentito grazie.

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