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IMG 1026La presentazione a Sant’Elpidio a Mare: dalle stragi alla guerra in Bosnia, dai concerti a Tangentopoli
di Miriam Cuccu - Foto
Sono grandi e piccoli eventi a costellare “Quel terribile '92”, il libro, edito da Imprimatur, di Aaron Pettinari, giornalista di Antimafia Duemila, presentato a Sant’Elpidio a Mare (Fermo) da Marisa Colibazzi, cronista de Il Resto del Carlino, e Anna Petrozzi, caporedattore di Antimafia Duemila. Un “quadro corale” dove 25 voci diverse risocstruiscono un anno denso di eventi: non solo le stragi del 1992 in cui furono uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – insieme a Francesca Morvillo e agli agenti di scorta – ma anche la guerra in Bosnia, l'intervento italiano in Somalia, la biblioteca di Sarajevo data alle fiamme, l'invio dei primi sms, la vittoria della Danimarca ai campionati europei. Eventi che hanno segnato la storia nazionale e mondiale ma accompagnati, nelle memorie che hanno cercato se stesse dentro quell’anno, dalla nascita di un figlio, dal rock, dai concerti.


“Ci sono attori, comici, musicisti, nomi più o meno noti – da Fiorella Mannoia a Maurizio Bologna, da Vauro a Giobbe Covatta, da Andrea Satta a Neri Marcorèche hanno vissuto l’epoca e raccontato esperienze importanti, anche personali. A sorpresa, in questo libro i personaggi si collegano a vicenda, quasi avessero vissuto la stessa storia. Dapprima lontani, nelle loro narrazioni si sono ritrovano inspiegabilmente” ha raccontato Pettinari. “È il terribile 92, ma anche l’anno di tante cose” e di “un mondo che sta cambiando” ha precisato l’autore. In Italia lo spartiacque è segnato anche dall’irrompere dello scandalo di Tangentopoli. “Che è – ha proseguito l’autore – uno dei punti di osservazione del milanese Manuel Agnelli” cantante degli Afterhours che quasi per caso, un giorno, “si imbatte nel rock dei Nirvana”. Un’ulteriore tappa dell’evoluzione musicale del gruppo italiano. Nelle sue parole, ha aggiunto Pettinari, “c’è quell’illusione veramente vissuta nel ’92, la sensazione che fosse accaduto qualcosa di epocale. Tangentopoli aveva svelato un sistema di corruzione della politica. Oggi, però, la corruzione c’è ancora”.
quel terribile 92Di fronte alle bombe di Capaci e via d’Amelio i ricordi sono molti e molteplici. “Qualcuno ha provato sgomento, si è chiesto cosa stava accadendo – ha proseguito Pettinari – altri, di fronte alle immagini di Falcone e Borsellino, hanno continuato a fare il proprio lavoro, salvo poi comprendere a posteriori l’importanza di fare memoria e di raccontare” storie “importanti per capire il punto in cui ci troviamo”. Oggi, ha detto ancora l’autore “è cambiata la consapevolezza, soprattutto dei più giovani, nei confronti della mafia – in sala presente il giovane gruppo Our Voice, che parla di temi sociali e di lotta alla mafia con il canto, il ballo e la recitazione – sul territorio sono presenti più associazioni, a partire da Libera e Addiopizzo, anche se in pochi denunciano. Manca però a volte – ha riflettuto Pettinari – la consapevolezza definitiva di rifiutare la mafia” che è prima di tutto “un atteggiamento: cercare l’accordo, la via più facile a livello imprenditoriale, istituzionale, politico”. In questo scenario “il problema del giornalismo e dell’informazione – ha concluso – è che spesso racconta le cose a metà o in maniera annacquata” fino a “demandare il proprio ruolo alla satira. La risposta? Fare cultura e riflettere insieme, anche su questi temi”.

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