La Procura di Catanzaro: No alla cremazione
di AMDuemila - Aggiornamento ore 18:25
Catanzaro. Si attendono altri esami sul corpo dell’ex agente della squadra mobile di Palermo ma al momento sembra non essere emerso nulla di anomalo riguardo la morte di Giovanni Aiello. Conosciuto alla stampa come “faccia di mostro”, ritenuto vicino ai servizi, Aiello è deceduto lunedì sulla spiaggia di Montauro. Sono queste le prime indiscrezioni che si apprendono sull’autopsia effettuata ieri mattina nel policlinico universitario di Catanzaro.
Per la conferma ufficiale però, bisognerà attendere gli esiti anche dell’esame tossicologico allo stato ancora in corso.
Ieri era circolata la notizia che la Procura della Repubblica di Catanzaro aveva autorizzato la cremazione del corpo di Aiello come lui stesso aveva chiesto ai familiari.
Poche ore fa invece il cambio di rotta: sembra che la procura della Repubblica di Catanzaro abbia autorizzando la celebrazione dei funerali e la tumulazione del corpo, che non potrà però essere cremato.
Infatti i resti di Aiello dovranno rimanere a disposizione per eventuali altri prelievi che potrebbero rendersi necessari all’esito dell’esame tossicologico, allo stato ancora in corso.
Prima della smentita si erano sollevate voci di protesta da parte dell’opinione pubblica e del deputato Mattiello componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “Resto sconcertato dalla notizia data e non smentita della autorizzazione alla cremazione del corpo di Giovanni Aiello, oggi stesso a seguito del funerale previsto per le 17:30. - ha detto stamani alla stampa - Cremare il corpo significa impedire qualunque eventuale altro approfondimento”. E ancora: “C’è da trovare un equilibrio tra il rispetto sempre e comunque dovuto ad un uomo che muore e alla sua famiglia e il bisogno di verità dei famigliari delle vittime in qualche modo legate alla storia di Aiello, che poi è il bisogno medesimo che ha lo Stato. Di Aiello oggi noi sappiamo che è un ex poliziotto in pensione, punto. Forse domani scopriremo che i tanti collaboratori di giustizia che hanno parlato di lui, in relazione a Cassarà, alla Addaura, ad Agostino e Castelluccio, a Capaci e via d'Amelio, erano stati "imboccati" per costruire una falsa pista sulla quale ci siamo attardati in tanti, inutilmente e con dosi diverse di buona fede. Scopriremo che le fotografie di cui ha parlato Lo Giudice non sono mai esistite, che "Antonella" era soltanto una amica di famiglia. O forse no. Forse emergeranno riscontri e qualche fondato sospetto su questa morte così tempestiva, visto che a settembre Aiello sarebbe stato interrogato a Palermo e verosimilmente anche a Reggio Calabria”. Ha concluso il parlamentare. E al momento, fortunatamente, sembra che il corpo rimarrà intatto e disponibile ai necessari chiarimenti.
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