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saguto silvana 1La decisione del gup all’udienza preliminare
di AMDuemila
Il gup di Caltanissetta Marcello Testaquadra ha ammesso la costituzione delle parti civili al processo per illeciti nella gestione della sezione misure di prevenzione di Palermo. Si tratta della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri dell’Interno, della Giustizia, dell’Economia e l’Agenzia dei beni confiscati - che hanno richiesto un risarcimento di 15 milioni di euro, ancora da definire - del Comune di Palermo e di tutte le amministrazioni giudiziarie delle società destinatarie di provvedimenti della sezione, quando questa era presieduta da Silvana Saguto, magistrato accusato di corruzione. Le amministrazioni giudiziarie ammesse sono quelle che rappresentano le aziende Ingrassia, Rappa, Vetrano, Acanto, Buttitta, Leone e Di Bella.
Il sistema creato per la gestione dei beni confiscati, hanno dichiarato gli avvocati di Stato Salvatore Faraci e Giuseppe La Spina, avrebbe creato “un danno patrimoniale e di immagine” aggiungendo che “i beni sequestrati alla mafia e destinati successivamente alla collettività non possono servire per le carriere dei figlioletti o ad ingrossare i conti correnti di qualcuno”.
Gli imputati per i quali, all’udienza preliminare, si dovrà decidere il rinvio a giudizio sono 18, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, abuso d'ufficio, truffa e falso. Tra questi la stessa Saguto, insieme al marito, al padre e ad un figlio del magistrato, l'ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, alcuni amministratori giudiziari, un colonnello della Dia e i giudici Lorenzo Chiaramonte, Tommaso Virga e Fabio Licata. Per l’avvocato Cappellano Seminara, nominato dalla Saguto amministratore giudiziario di varie aziende e ugualmente indagato nella vicenda della gestione dei beni sequestrati, sarà invece celebrato il processo con rito immediato. Stralciata, poi, la posizione dell’avvocato ed amministratore giudiziario Aulo Gigante: il gup ha infatti accolto l’istanza dei suoi legali, Enrico Tignini e Luciano Termini, che hanno rilevato un difetto di notifica.
L'avvocato Lillo Fiorello, difensore di Luca Nivarra, ha poi chiesto che gli atti riguardanti la posizione di quest'ultimo tornino a Palermo, sostenendo che le accuse che gli vengono contestate non sarebbero collegate con quelle mosse nei confronti di Silvana Saguto nel suo ruolo di magistrato. La Procura si è opposta e il gup deciderà sull'eccezione nella prossima udienza, fissata per il 6 settembre. L'udienza preliminare proseguirà poi il 20 settembre.

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