di AMDuemila
Rapporti bancari, un appartamento e una villa con piscina ad Altavilla Milicia (Pa). Sono i beni sequestrati a Giuseppe Di Marco, classe ’65, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova e già arrestato con l’operazione “Pedro”, condannato a sei anni di reclusione in primo grado e a nove anni in appello. Il valore del sequestro è di 1,5 milioni di euro. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri di Palermo coordinati dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto Claudia Ferrari.
L’attività investigativa patrimoniale ha evidenziato che Di Marco, benché formalmente privo di una significativa capacità economica e di reddito, fosse proprietario di immobili e attività commerciali provenienti dal reinvestimento delle somme accumulate in maniera illecita nel corso della sua carriera criminale.
Ulteriori accertamenti hanno permesso di individuare, a distanza di alcune settimane, ulteriori patrimoni frutto del reinvestimento dei capitali accumulati: la quota del 50% della della “Fratelli Di Marco snc di Di Marco Pietro & C.”, che vende al dettaglio carni e produzione di polli alla brace, ed un'ulteriore villa con piscina sempre ad Altavilla Milicia.
Con il blitz “Pedro", scattato nel dicembre 2012, era emerso che Di Marco aveva stabilmente messo a disposizione di Cosa nostra il suo esercizio commerciale di rivendita di pollame: era al suo interno, infatti, che si svolgevano le riunioni fra gli affiliati, organizzate dallo stesso commerciante, che si adoperava affinché le riunioni non venissero “disturbate” da terzi non graditi.
Foto © Ansa
Mafia: sequestro beni a commerciante palermitano
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