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toga codice penaledi Sara Donatelli
E’ stato notificato l’atto di chiusura delle indagini preliminari da parte dei PM della DDA di Bologna, Marco Mescolini ed Enrico Cieri, già impegnati nel processo Aemilia, le cui udienze riprenderanno il 7 settembre. Numerosi i reati contestati: trasferimento fraudolento di beni, minaccia, distrazione di beni sequestrati, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, detenzione illegale di munizioni da guerra, rilevazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, estorsione e false fatture. I nomi già li conosciamo, molti di loro infatti compaiono già sul banco degli imputati del processo Aemilia. Abbiamo numerosi membri della famiglia Giglio e Vertinelli, ritroviamo i fratelli Pasquale e Pierino Vetere, insieme a Francesco Lerose. Compare nuovamente il nome di Domenico Mesiano (ex autista del Questore, già condannato in abbreviato a 8 anni e 6 mesi), così come noto è il nome del Maresciallo Alessandro Lupezza, la cui figura è stata dettagliatamente descritta dal Maresciallo Calì durante la sua deposizione nel pre-fabbricato bunker del tribunale di Reggio Emilia, luogo dove si sta celebrando il rito ordinario del processo Aemilia, che vede imputate 147 persone. I nomi che però più hanno richiamato l’attenzione dei media sono quelli dell’imprenditore Pasquale Brescia (anche lui imputato al processo Aemilia, titolare del famoso locale Antichi Sapori dove il 21 marzo 2012 si consumò la famosa cena a cui parteciparono molti imputati, tra cui anche il politico Giuseppe Pagliani, accusato di concorso esterno ma assolto con formula piena) e, insieme a lui, il nome del suo avvocato di fiducia, Luigi Comberiati. Per entrambi il capo di imputazione è “concorso in minacce aggravate dal metodo mafioso” nei confronti del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi. La vicenda fa riferimento alla famosa lettera inviata da Pasquale Brescia (detenuto presso il carcere di Bologna) il 1° febbraio 2016 al primo cittadino reggiano. Lettera che fu consegnata dal suo avvocato alla redazione del Resto del Carlino. Per l’accusa, l’azione di Pasquale Brescia nei confronti del sindaco è stata una “grave e larvata minaccia, anche evocando la sua propria appartenenza a un gruppo di cutresi ‘discriminati’ e ‘criminalizzati’, con ciò riferendosi non certo ai soggetti originari di Cutro emigrati a Reggio, ma piuttosto ai soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare per il reato di associazione di stampo mafioso e attualmente processati per l’appartenenza al sodalizio ’ndranghetistico”, si legge nell’avviso di chiusura indagini preliminari. Nella lettera, Pasquale Brescia faceva riferimento a informazioni in suo possesso riguardo la moglie del sindaco, Maria Sergio, di origine cutrese, e dei suoi congiunti. Si parlava infatti della presenza, ai funerali del padre della donna, di soggetti come  Gianluigi Sarcone, Alfonso Paolini, Antonio Muto e altre persone oggi imputate nel processo Aemilia. L’imputato citava anche la compagna elettorale dell’attuale sindaco reggiano. Campagna che, secondo Pasquale Brescia, si sarebbe svolta “grazie al contributo degli zii pregiudicati della moglie e mediante incontri nei vari circoli cittadini alla presenza di Paolini, Muto o altri imputati del processo Aemilia”. Per quanto riguarda invece la posizione dell’avvocato di Brescia, Luigi Comberiati, i PM parlano di un “contributo consapevole e causale che avrebbe del tutto travalicato il mandato difensivo assunto, ben conoscendo il contenuto intimidatorio della missiva”.

REATI ED INDAGATI

·         Trasferimento fraudolento di beni per eludere le misure di prevenzione patrimoniale

1.       Giuseppe Giglio (il primo pentito del processo Aemilia, già condannato in abbreviato a 12 anni e 6 mesi)

2.       Antonio Giglio

3.       Francesco Giglio

4.       Giovanna Giglio

5.       Gaetana Crugliano

6.       Donato Agostino Clausi (già condannato in abbreviato a 10 anni e 4 mesi)

7.       Sergio Lonetti

8.       Mario Mazzotti

9.       Giulio Giglio

10.   Palmo Vertinelli

11.   Giuseppe Vertinelli

12.   Daniele Bonaccio

·         Minaccia aggravata dal metodo mafioso nei confronti del sindaco Luca Vecchi

1.       Pasquale Brescia

2.       Luigi Comberiati

·         Distrazione di beni sequestrati

1.       Antonio Vertinelli

2.       Antonio Vertinelli

3.       Giuseppe Vertinelli

4.       Giovanna Schettini

·         Minaccia a pubblico ufficiale

1.       Giulio Giglio

·         Detenzione illegale di munizioni da guerra

1.       Domenico Mesiano

·         Rilevazione e utilizzazione di segreti d’ufficio

1.       Pasquale Brescia

2.       Alessandro Lupezza

·         Estorsione e false fatture

1.       Pierino Vetere

2.       Pasquale Vetere

3.       Francesco Lerose

Gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive. Dopodiché la Procura potrà depositare le richieste di rinvio a giudizio.

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