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tribunale aula puntidomandadi Sara Donatelli
Si è svolto ieri, in via Arenula, un decisivo vertice in merito alla futura collocazione e svolgimento del processo Aemilia. Facciamo un passo indietro. Il 28 ottobre hanno avuto inizio le udienze preliminari all’interno del padiglione numero 19 della Bologna Fiere. Le udienze preliminari termineranno l’11 gennaio e si entrerà, finalmente, all’interno della fase cruciale del dibattimento. Non è però garantito il mantenimento del maxiprocesso in Emilia Romagna. Il Tribunale di Reggio Emilia, infatti, al momento non dispone di un’aula idonea ad un procedimento penale di tali dimensioni: più di 150 imputati che hanno scelto il rito ordinario, i relativi avvocati, le parti civili, il pubblico, la corte, i giornalisti. Un numero considerevole di persone che potrebbero essere presenti ad ogni udienza. E per tali motivazioni è fondamentale riuscire a trovare un’aula che sia idonea a determinati criteri logistici, ma soprattutto, che risposta a tutta serie di requisiti inerenti alla sicurezza. Proprio per tale motivazione, ha avuto luogo ieri a Roma un incontro affinché venga trovata una soluzione concreta nel minor tempo possibile.

La riunione è stata convocata dal capo di gabinetto del dicastero, Giovanni Melillo, ed hanno partecipato il presidente della Corte d’appello di Bologna Giuseppe Colonna, il procuratore generale presso la corte d’appello reggente, il presidente del Tribunale di Reggio Emilia Francesco Maria Caruso, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il prefetto reggiano Raffaele Ruberto e il presidente del locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Franco Mazza. La Regione è disposta a pagare per l’allestimento di un’aula-bunker (come già fatto per l’udienza preliminare a Bologna). Il Comune di Reggio Emilia è pronto a collaborare. Il ministero della Giustizia vuole avere in mano un progetto preciso e puntuale prima di dare l’ok. Quest’ultimo ha lasciato scritto in una nota che “ha assicurato ai rappresentanti delle competenti autorità giudiziarie emiliane il più ampio supporto delle sue competenti articolazioni, per verificare le ipotesi di celebrare il processo nella sede del tribunale territorialmente competente, allo stato tuttavia ancora prive di sostanziale contenuto. Le verifiche dovranno svolgersi nei prossimi giorni e dovranno comprendere anche i relativi, rilevanti profili di gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza delle condizioni di svolgimento del processo”. A questo punto il presidente della Corte d’appello e il procuratore generale di Bologna condurranno insieme al presidente del Tribunale di Reggio le opportune verifiche e ne comunicheranno quanto prima l’esito al ministero, al quale spetterà l’ultima parola. Sono  in molti a sperare che il processo possa continuare a Reggio Emilia, primo fra tutti lo stesso Presidente del Tribunale Francesco Maria Caruso, il quale ha recentemente presentano anche un progetto affinché il procedimento possa svolgersi all’interno del tribunale reggiano.  L’incontro di ieri resta comunque un ottimo segnale: le istituzioni stanno unendo le forze, si sono sedute ad un tavolo ed insieme stanno cercando di trovare una soluzione concreta. Non resta a questo punto che aspettare  i prossimi giorni per vedere quali saranno gli esiti delle varie verifiche che verranno svolte dagli organi competenti.

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