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ustica2di AMDuemila - 31 marzo 2015
Secondo l’avvocato dello Stato Maurilio Mango dovrebbero essere rigettate le domande di risarcimento dei familiari della strage di Ustica, l’aereo Dc Itavia che il 27 giugno 1980 si squarciò in volo per poi cadere nel braccio di mare compreso tra le isole di Ustica e Ponza. La richiesta del legale è stata avanzata alla Corte d'appello civile di Palermo per prescrizione o infondatezza, ponendo a carico dei familiari il “pagamento delle spese di lite oltre che quelle prenotate a debito”.
Nel ricorso si sostiene che per una decina di anni dalla strage “le commissioni di inchiesta brancolavano nel buio, vi era assoluta mancanza di elementi e sono così nate molteplici supposizioni (cedimento strutturale, collisione con un altro aereo, quasi collisione, esplosione a bordo). Alla mancanza di elementi tecnici hanno 'supplito' i mezzi di informazione che denunciando (spesso senza alcun riscontro) trame e complotti internazionali, hanno infine determinato il radicato (ma tecnicamente non supportato) teorema secondo cui all'origine del disastro sarebbe stata una battaglia aerea, e che l'Aeronautica militare per coprire questa battaglia avrebbe ordito un complotto (misteriosamente rimasto senza colpevoli e segreto nonostante avesse coinvolto almeno un centinaio di persone”. Secondo l’avvocato Mango, si tratta di ricostruzioni che non proverebbero che l’aereo sia stato abbattuto da un missile, sostenendo invece la tesi della presenza di un ordigno. Ricostruzioni “talvolta macroscopicamente influenzate dal progressivo formarsi e consolidarsi di un immaginario collettivo che ha individuato la causa del disastro nell'abbattimento dell'aeromobile da parte di un missile, con la conseguente responsabilità delle amministrazioni derivante dall'omesso controllo dello spazio aereo”.

Secondo l’avvocato dei 18 parenti delle vittime, Vincenzo Fallica, “L’avvocatura dello Stato continua a mantenere un atteggiamento dispersivo, soffermandosi ulteriormente su un percorso che avrebbe dovuto già essere abbandonato e non proseguito. Tale condotta è definibile affermando che si vuole depistare perfino il depistaggio che ha determinato la inutile e sterile perdita di tempo”. L’Avvocatura dello Stato, precisa poi il legale, “è insensibile al risultato già raggiunto attraverso tre sentenze della Cassazione che ha fissato chiaramente i principi di diritto su cui si fonda la responsabilità dello Stato”. Lo scorso ottobre Sebastiana Ciardo, giudice monocratico di Palermo, aveva emesso le condanne per i ministeri della Difesa e dei Trasporti al risarcimento di 5 mln 637.199 euro per 14 familiari (o eredi) di Annino Molteni, Erica Dora Mazzel, Rita Giovanna Mazzel, Maria Vincenza Calderone, Alessandra Parisi e Elvira De Lisi. I due ministeri, all’inizio di marzo, sono stati poi condannati a risarcire anche quattro familiari di Gaetano La Rocca con 1 milione e 7.152 euro (procedimento poi stralciato per un errore in un documento). Già nel gennaio 2013 la Corte di Cassazione aveva dato ragione ai parenti di quattro delle 81 vittime della strage, ritenendo insussistente la tesi della prescrizione.
Di “accanimento inutile” dell’Avvocatura dello Stato ne parla il deputato Pd Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione dei familiari della Strage di Bologna. Un atto “vergognoso”, secondo il Presidente associazione parenti vittime strage Ustica, Daria Bonfiletti, in quanto l’Avvocatura dello Stato “ricorrendo contro una ennesima condanna, non solo non vuol tenere conto delle precedenti sentenze della Cassazione, ma addirittura ritorna a parlare di bomba a bordo. Bisogna direttamente chiamare in causa il Governo, che deve prendersi la responsabilità politica, anche nei tribunali, di rispettare la verità su Ustica che le sentenze passate in giudicato ci hanno dato”.
Walter Verini, capogruppo Pd nella commissione Giustizia della Camera, dichiara di voler chiedere “con una interrogazione al ministro della Giustizia di spiegare questa decisione al momento inspiegabile” ricordando che “c’è un tema delicato sul quale, invece, sarebbe molto importante una azione sollecita, cioè le rogatorie internazionali riguardanti l’inchiesta sulla strage che la procura della Repubblica ha rivolto a Stati amici e alleati. Su questo è necessario accelerare per approvare la proposta di legge che ho presentato insieme al capogruppo Pd nella commissione Esteri di Montecitorio, Enzo Amendola. E ci aspettiamo – conclude - la collaborazione di tutti, perché innanzitutto i familiari ed il Paese attendono ancora verità e giustizia sulla strage di Ustica”.

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