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di AMDuemila - 2 marzo 2015
La solidarietà al magistrato dopo le ultime notizie di minaccia
Venti metri. Tanto era lungo lo striscione srotolato ieri pomeriggio dal costone del Monte Pellegrino, visibile dallo stadio “Renzo Barbera” di Palermo, e ripreso dalle telecamere di Sky durante il match che ha visto il Palermo affrontare l'Empoli. “Siamo tutti Di Matteo” il messaggio che gli attivisti di Scorta civica hanno voluto lanciare per manifestare sostegno al magistrato del pool trattativa Stato-mafia oggetto di una vera e propria condanna a morte. “E allora organizziamola questa cosa! Facciamola grossa e non ne parliamo più” diceva il “Capo dei capi” Totò Riina al boss della Sacra Corona Unita Alberto Lorusso durante quella che viene definita l'ora della 'socialità' nel carcere milanese di Opera. E poi ancora: “Questo Di Matteo non se ne va, gli hanno rinforzato la scorta e allora, se fosse possibile, ad ucciderlo... Una esecuzione come eravamo a quel tempo a Palermo con i militari. Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono”.

Era il 16 novembre 2013 ed è di fatto da queste affermazioni che è nata Scorta civica, il comitato di associazioni e cittadini, che da oltre un anno è presente con un presidio simbolico davanti al Palazzo di Giustizia, per manifestare solidarietà a Nino Di Matteo e ai magistrati minacciati dalla mafia. dimatteo-striscione-monte-pellegrino-garageA dare ancor più risalto a quelle parole del boss corleonese le dichiarazioni del pentito Vito Galatolo, ex boss dell'Acquasanta che ha parlato di un progetto di attentato nei confronti del magistrato con oltre centocinquanta chili di esplosivo comprati da Cosa nostra e conservati da Vincenzo Graziano. Un ordine che era arrivato dall'alto (Matteo Messina Denaro, ndr) trasmesso tramite il boss di San Lorenzo Girolamo Biondino. Da mesi le forze dell'ordine sono impegnate nella ricerca dell'esplosivo, senza alcun risultato, ma a quanto pare Cosa nostra starebbe vagliando anche altre ipotesi d'attentato. Nei giorni scorsi alcuni bambini che frequentano un circolo sportivo hanno raccontato di aver visto due uomini con un fucile appostati di fronte all’ingresso secondario dello stesso. Tutto questo mentre all'interno della struttura vi era proprio Di Matteo. Immediatamente è partita la segnalazione alla Procura ed i fatti ora sono oggetto di indagini accurate da parte della procura di Caltanissetta. Di fronte a questa ennesima intimidazione Scorta civica si è mobilitata con l'idea dello striscione. Così, con determinazione e passione civica, nei giorni scorsi alcuni attivisti hanno preparato il lenzuolo lungo venti metri e largo un metro e quaranta centimetri per poi recarsi sul Monte Pellegrino, attirando l'attenzione delle telecamere di Sky e di “Striscia lo striscione” che questa sera dovrebbe andare in onda. E per onorare il coraggioso gesto di solidarietà anche la poetessa Lina La Mattina ha voluto dedicare alcuni versi: “...E lu to' nomu, gridatu di la genti, friscatu di lu ventu, pi strati e campagni... ca certi vermi vulissiru di lu prisenti cancillari, ora autu spuntò 'nzinu a la cima di munti Piddirinu, quantu la santa mettiri po' la so' santa manu, a pruteggiri lu nostru... Ninu Di Matteo!”

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