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house-in-theatreIl Comunicato a sostegno del pm Di Matteo letto all'evento “House in Theatre… From here to eternity”
di AMDuemila - 28 dicembre 2014
Anche sotto le feste natalizie Scorta civica, il comitato di associazioni e cittadini che da quasi un anno è presente con un presidio simbolico davanti al Palazzo di Giustizia, per manifestare solidarietà a Nino Di Matteo e ai magistrati minacciati dalla mafia, si mobilita proprio per lanciare il proprio messaggio. E' così che sabato il Comitato era presente al Palanangano dove si è svolto l'evento “House in Theatre… From here to eternity”, patrocinato dalla Regione Siciliana - Dipartimento Protezione Civile e del Comune di Palermo, a sostegno della ricerca scientifica sul tumore del pancreas a favore dell'AISP.

E' così che un gruppo di artisti ha dato il proprio contributo per questa causa. Durante la serata i rappresentanti di Scorta civica hanno letto il messaggio di “Fare scruscio”, l'iniziativa partita su Facebook che invita teatri, cinema, scuole, pub e ristoranti a “schierarsi” per non lasciare solo il pm Nino Di Matteo, titolare del processo trattativa, condannato a morte da Totò Riina. Nei confronti del magistrato, in base a quanto rivelato dall'ex boss dell'Acquasanta Vito Galatolo, è pronto da tempo un attentato e a Palermo, dalla Calabria, sono arrivati oltre centocinquanta chili di tritolo. Per cercare di fare qualcosa ed evitare una nuova strage ai locali pubblici viene chiesto di leggere un breve messaggio di solidarietà, “per non sentire il boato… perché chi tace è complice”, avendo cura di farsi filmare, per poi postare il video sulla pagina dell’evento. Così sul palco, Alfredo Russo, rappresentante di Scorta Civica ha rinnovato l'appello di solidarietà al Magistrato Nino Di Matteo alle scorte e ai suoi collabboratori del pool antimafia di Palermo. Nell'occasione è stata presentata anche una video intervista di Nino Di Matteo inoltre è intervenuto anche il giudice Aiello.

Il messaggio di solidarietà
“Il magistrato Nino Di Matteo e la sua scorta sono in serio pericolo di vita, da tempo minacciato da Totò Riina e fatto oggetto di interesse da parte della cosiddetta “falange armata” formata dai servizi deviati già complici delle stragi del 1992. E' di pochi giorni fa la notizia dell'arrivo del tritolo a Palermo. Le istituzioni e i media si sono pronunciati con un assordante silenzio ed ancora oggi non viene disposto sulle auto di scorta di Di Matteo un dispositivo chiamato “Bomb Jammer”.
Questo dispositivo permette di inibire il segnale che da un telecomando fa esplodere una bomba.
Il 3 dicembre 2013, a Palermo, il ministro dell'Interno Alfano promise che presto Di Matteo avrebbe avuto il Bomb Jammer che attualmente costituisce l'unica forma di protezione efficace per il Magistrato e la sua scorta. Ma il Ministro Alfano a tutt'oggi si è limitato ad aumentare il numero degli uomini della scorta. A Palermo si respira la stessa aria che precedette le stragi di Capaci e via D’Amelio. La stessa paura. Ciascuno di noi è chiamato a prendere posizione nei confronti di quanto sta accadendo. Lo stesso Di Matteo dice: “L’attenzione dell’opinione pubblica costituisce per noi tutti da una parte uno scudo vero e reale, e dall’altra parte un ulteriore sostegno per andare avanti nel nostro lavoro”.

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