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borsellino-s-c-paolo-bassani-2014Le foto della consegna all'interno!
di Francesca Mondin e Miriam Cuccu - 29 novembre 2014

Raggiunta la quota
Quando Salvatore Borsellino aveva appreso che il posto di Procuratore di Marsala, un tempo di suo fratello Paolo, sarebbe stato assegnato a Girolamo Alberto Di Pisa, in una conferenza pubblica aveva manifestato tutto il suo sdegno e sconcerto. E per questo, era stato condannato al pagamento di 6mila euro in quanto il giudice civile del Tribunale di Caltanissetta, Gregorio Balsamo, aveva riconosciuto il danno nei confronti di Di Pisa. Immediatamente, su iniziativa della poetessa palermitana Lina La Mattina, era partita un’iniziativa su Facebook  per raccogliere l’intera cifra. Che in poco tempo è stata effettivamente raggiunta da quanti, come Salvatore, hanno condiviso il suo stato d'animo per la vicenda.
"Conosco Salvatore da vent'anni - ha detto Lina La Mattina - per aprire questo evento abbiamo quasi litigato perché lui non ne voleva sapere, ma oggi più che mai sono contenta di essere andata avanti anche contro il suo parere".  A causa della denuncia Salvatore sarebbe stato costretto ad abbandonare il progetto relativo alla 'Casa di Paolo', per il quale era stato acquistato, in aggiunta ai locali dell'antica farmacia già appartenenti alla famiglia Borsellino, un locale attiguo che avrebbe dovuto rimettere in vendita. Invece, ha continuato la poetessa, "ci sono state offerte anche per la Casa di Paolo. Sto aspettando una donazione dall'America, un'altra è arrivata dalla Francia".

Borsellino era intervenuto ad una manifestazione pubblica nel 2009 a Marsala. In quell'occasione aveva qualificato Di Pisa come una persona “non degna” definendo una “ignominia” la scelta di nominare per quella carica un magistrato che fu sospettato di essere il “Corvo” di Palermo. Per questo Di Pisa – nonostante anche da altre parti fossero stati espressi giudizi negativi sulla sua nomina a procuratore – aveva immediatamente denunciato Borsellino e chiesto 300mila euro di ammenda, richiesta che però è stata rigettata. Il giudice civile nisseno aveva infatti disposto il pagamento di seimila euro. "E' mai possibile che sono sempre le persone migliori a dover pagare? - è la protesta di Lina, alla quale ha fatto seguito quella del movimento delle Agende Rosse, fondata dallo stesso Salvatore - molti di noi condividiamo questo suo pensiero, allora se è condannabile Salvatore siamo condannabili tutti, e tutti pagheremo insieme a lui. Questa è stata la premessa che ha fatto partire l'iniziativa".  
la-mattina-lina-c-barbagallo-2Alberto Di Pisa fu accusato di essere l’autore delle lettere anonime che rivelavano comportamenti anomali dei magistrati palermitani nella gestione dei pentiti e in una delle lettere venne rinvenuta anche una sua impronta digitale. Condannato in primo grado, il Procuratore di Marsala fu però assolto dall’accusa in secondo grado perchè la prova dell'impronta venne considerata non utilizzabile a causa della “non canonicità” del suo metodo di prelevamento.
“Questa è una cosa che spetta fare solo a noi cittadini - era stato l'appello della poetessa palermitana all'apertura dell'evento - senza bisogno del benestare di Salvatore, tanto lui, generoso ed altruista com’è, non accetterà mai il nostro aiuto… chiediamo l’adesione di tutti gli italiani amici di Salvatore che pensano, crediamo a ragion veduta, come lui”. In breve l'appello è stato condiviso da molti, che si sono voluti stringere attorno al fratello di Paolo. "Questa sera approfitteremo del fatto che Salvatore arriverà a Palermo per un congresso con le Agende Rosse. Quale migliore occasione per la consegna ufficiale della nostra raccolta?", "Io credo - ha concluso Lina La Mattina - che possa essere un gesto significativo perché ancora non tutto è sporco e corrotto. E anche se c'è chi sfrutta la lotta alla mafia per propri interessi questa è la prova che se vogliamo si può trovare l'unione".

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