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1Per la Dda di Reggio “aiutò l'ex deputato Matacena a fuggire”
di Aaron Pettinari - 8 maggio 2014
L'ex ministro Claudio Scajola “'ha concorso a mantenere la latitanza di Amedeo Matacena. Si è prodigato per trovare riferimenti all'estero presso i quali l'ex parlamentare avrebbe potuto trovare ospitalità per continuare la sua latitanza”. A dirlo è il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, che ha coordinato l'indagine insieme al pm Giuseppe Lombardo. Per questo motivo Scajola è stato arrestato questa mattina, in un noto albergo della capitale, dalla Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria.

Tutto nasce dall'inchiesta “Breakfast”, che ha portato alla scoperta dell'esistenza dei fondi neri della Lega Nord, gestiti dal controverso faccendiere Bruno Mafrici. Grazie ad alcune intercettazioni si è scoperto il collegamento tra Scajola e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, che avrebbe chiesto aiuto all'ex ministro per far fuggire il marito in Libano.
Matacena è stato condannato in via definitiva a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l'accusa Scajola stava cercando di farlo uscire da Dubai (negli Emirati Arabi), dove si trova attualmente, per farlo andare in Libano (lo stesso Stato in cui si trova agli arresti l'ex senatore Marcello Dell'Utri) dove sarebbe stato al sicuro dall’arresto per l’esecuzione della pena.


Nella sua fuga dall'Italia Matacena era riuscito ad arrivare negli Emirati Arabi dove era stato arrestato dalla polizia locale al suo arrivo all’aeroporto di Dubai su segnalazione delle autorità italiane. Nell'ottobre scorso però è tornato in libertà in quanto non è stata completata la procedura di estradizione in Italia. La giurisdizione degli Emirati Arabi, dove non esiste il reato di criminalità organizzata e con i quali l’Italia non ha accordi bilaterali, prevede infatti che i cittadini stranieri in attesa di estradizione non possano essere privati della libertà oltre un certo limite di tempo. Privato del suo passaporto Matacena non poteva più uscire dal Paese. E sarebbe in questa fase, secondo gli inquirenti, che Scajola entra in scena.
Per questo, insieme a Scajola e Matacena, colpiti entrambi da provvedimento restrittivo, sono state arrestate la moglie dell’ex ministro, Chiara Rizzo, la madre Raffaella De Carolis e altre quattro persone. Inoltre sono state eseguite numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro.
“Amedeo Matacena godeva e gode tuttora di una rete di complicità ad alti livelli grazie alla quale è riuscito a sottrarsi all'arresto”, ha detto il procuratore de Raho a commento dell'inchiesta.

Foto © Ansa

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