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viola-marcello-web1di AMDuemila - 7 febbraio 2014
Ennesima intimidazione, risalente a due giorni fa, al procuratore di Trapani Marcello Viola: nella notte qualcuno è riuscito ad entrare nella stanza del magistrato. Un ispettore si è accorto dell’incursione nel momento in cui ha trovato le porte blindate aperte che portano all’ufficio di Viola. La vicenda sarà approfondita dai pubblici ministeri di Caltanissetta, attesi oggi a Trapani. Da 48 ore gli inquirenti stanno analizzando le immagini contenute nelle videocamere di sorveglianza della Procura. Sul posto anche la Scientifica per rilevare eventuali impronte e tracce, ma non è ancora chiaro se siano stati sottratti fascicoli investigativi.
“C’è un clima di particolare tensione” ha detto il procuratore di Trapani commentando l’accaduto, aggiungendo che si tratta di una situazione che “avevo già rappresentato nelle varie audizioni che ho già fatto in sede istituzionale, al Consiglio superiore della magistratura, al Ministro dell’Interno e alla Commissione antimafia”. “Noi continuiamo a lavorare, su questo non ci sono dubbi” ha poi concluso.

L’incursione è solo l’ultima di una serie di intimidazioni e minacce ricevute da Viola negli ultimi due anni. Lo scorso settembre era stata ritrovata parte di una microspia (non funzionante) vicino ad una porta d’ingresso nell’area riservata ai magistrati e alle forze dell’ordine. Un’azione predisposta contro lo stesso Viola e il sostituto Andrea Tarondo. Ad agosto, invece, una busta è stata recapitata all'ufficio inquirente, indirizzata ad un sostituto procuratore il cui nome, però, non esiste fra quelli in servizio a Trapani, contenente delle minacce di morte e un proiettile calibro 9. Ancora, il mese prima erano apparse delle scritte contro i due magistrati trapanesi: “Viola devi morire” sulle pareti dell’ascensore della casa del procuratore a Palermo, e “Tarondo la tua ora è arrivata” su un centro commerciale. Un’escalation di eventi che, nella terra dove il boss latitante Matteo Messina Denaro resta tuttora imprendibile e i magistrati seguono alcune delle inchieste più scottanti sulla mafia e i suoi legami con ambienti complici, non sono certamente da sottovalutare.

Al procuratore Viola, al sostituto Tarondo e agli altri giudici e magistrati da mesi destinatari di intimidazioni mafiose la redazione Antimafia Duemila rinnova tutta la sua vicinanza e il suo sostegno.

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