di AMDuemila - 10 gennaio 2014
Il provvedimento che renderà il carcere preventivo una misura sempre più difficile da applicare è stato approvato alla Camera con 290 voti favorevoli, 13 contrari (la Lega Nord) e 95 astenuti (il M5s). Stando alla riforma, che ha quindi ricevuto il primo via libera e che ora passerà all’esame del Senato, si potrà ricorrere alla custodia cautelare solo quando le altre misure restrittive – divieto di esercitare una professione, ritiro del passaporto, obbligo di dimora con possibilità di applicazione cumulativa – siano considerate inadeguate. Carceri o arresti domiciliari off-limit anche nel caso in cui si ritenga di concedere la condizionale o la sospensione dell’esecuzione di pena, mentre per quanto riguarda il pericolo di fuga o di reiterazione del reato, questi non dovranno più essere rischi concreti – così come è previsto oggi – ma anche “attuali”. Affinché, poi, le misure interdittive – sospensione della potestà dei genitori o il divieto di esercitare attività professionali – possano essere considerate un’alternativa alla custodia cautelare, passeranno dai 2 ai 12 mesi di durata.
La gravità del reato dovrà essere stabilita anche in relazione a eventuali precedenti e ai comportamenti dell’imputato o indagato prima e dopo il delitto di cui deve rispondere. Ancora, l’eventuale applicazione della misura cautelare dovrà essere correlata da “autonoma motivazione” anche dei motivi che hanno portato alla disattesa degli argomenti avanzati dalla difesa.
Stretta sulle misure cautelari, dunque, anche per reati gravi come omicidio, violenza sessuale, prostituzione minorile, sequestro di persona per estorsione, ma non per i reati di associazione mafiosa e terroristica. Resta comunque il fatto che molti assassini e stupratori potrebbero godere, in capo a qualche mese – la Cancellieri prevede l’approvazione definitiva della riforma entro fine febbraio – di misure restrittive relativamente blande e facilmente aggirabili. Dietro le sbarre, quindi, a meno che non sia dimostrabile che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con misure meno rigide.
In merito, poi, ai ricorsi al Riesame, sono previsti 30 giorni di tempo per le motivazioni. Scaduto il termine l’ordinanza si annulla automaticamente e l’accusato dovrà essere giocoforza rilasciato. Ogni anno, entro fine gennaio, alle Camera verrà presentata dal governo una relazione sull’applicazione delle misure cautelari personali, correlata di statistiche e di indicazioni circa le tipologie e la conclusione dei procedimenti.