di AMDuemila - 9 gennaio 2014
“Hanno rovistato tra i documenti e portato via la cassaforte”
E' un furto misterioso quello subito da Salvatore Borsellino, nella sua casa di Arese, in provincia di Milano. Il fratello del giudice ucciso dalla mafia in via d'Amelio il 19 luglio 1992 lo ha reso noto questa mattina prima dell'inizio dell'udienza del processo per la trattativa Stato-mafia. Secondo quanto da lui riferito, durante il suo periodo di assenza da casa, tra il 29 dicembre e il 3 gennaio. Ad essere entrati sarebbero stati ignoti i quali, una volta dentro l'appartamento, hanno scardinato e portato via la cassaforte. “Un fatto strano, non certo opera di balordi.
Sono stati lasciati oggetti di valore mentre hanno rovistato tra i documenti”, ha affermato Borsellino, che ha segnalato anche un’altra circostanza da lui ritenuta sospetta: l’impianto di allarme, collegato telefonicamente alla caserma dei carabinieri di Arese, non è scattato.