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maresca-catellodi Salvatore Borsellino e il Movimento delle Agende Rosse - 21 febbraio 2013
Ieri si è avuta notizia dell'ennesima minaccia di morte nei confronti del pubblico ministero di Napoli Catello Maresca, questa volta ad opera di Vincenzo Inquietol’uomo che aveva ricavato nella sua abitazione un covo dove si nascondeva il boss dei Casalesi Michele Zagaria. Inquieto, in una conversazione intercettata con sua moglie, afferma ridendo che il PM sarebbe potuto morire "di malattia per i cazzi suoi". Non è la prima volta che il procuratore Maresca è soggetto a minacce di morte, due anni fa fu destinatario delle intimidazioni di Giuseppe Setola, il più spietato killer camorrista, minacce alle quali il governo di allora rispose tagliando i fondi alle procure, lasciando scoperti i magistrati durante gli straordinari o nelle domeniche.

E ancora, a maggio dello scorso anno, nel giorno del suo compleanno, Maresca ricevette una busta con una lettera minatoria. Il giorno stesso partecipò ad un convegno organizzato dalle Agende Rosse campane e concluse il suo intervento con questa frase, rispondendo così alla camorra: "Ho pensato di comprare un quaderno per scrivere ogni giorno quello che vedo, quello che so: le complicità, i tradimenti, i sacrifici di tanti onesti. Mi è venuta voglia di scrivere un'agenda rossa."

Al procuratore Catello Maresca vanno tutta la nostra vicinanza, la nostra solidarietà ed il nostro sostegno. Dottore Maresca, siamo accanto a lei, siamo la sua scorta civica.

Tratto da: 19luglio1992.org

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