Fuori dal Parlamento i condannati definitivi
di AMDuemila - 29 novembre 2012
Secondo quanto riportato questa mattina dal quotidiano la Repubblica, il decreto sull’incandidabilità dei condannati è pronto dovrebbe essere approvato domani dal Consiglio dei ministri. In base alla legge dovrebbero non potere mettere piede in Parlamento mai più i condannati definitivi per reati di mafia, terrorismo, corruzione e concussione, e per tutti i reati con una pena da quattro anni in su e che quindi prevedono la custodia cautelare.
A lavorare sul testo oltre la responsabile del Viminale, il ministro della Giustizia, Paola Severino, e quello della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi. Il Guardasigilli parla di un testo in via di perfezionamento che però dovrebbe essere valutato domani.
Nel decreto legislativo non viene fatto l’elenco dei reati ma restano importanti paletti. Restano candidabili i condannati in primo e secondo grado quindi, ma con il terzo grado di giudizio chi sarà giudicato colpevole dovrà lasciare la poltrona.
In questo modo le prossime liste per le elezioni del Parlamento, delle Regioni, del Parlamento Europeo, dei Consigli Comunali, provinciali, comunità montane, consorzi locali e Asl dovranno essere “pulite”. Del resto così doveva essere secondo la legge delega contenuta nel ddl anticorruzione entrato in vigore da ieri. Nel testo sono previste anche le dimissioni obbligatorie ad elezioni avvenuta se subentra una condanna definitiva, stesse regole anche per chi patteggia. Dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri il decreto dovrebbe passare alle commissioni che dovranno fornire un parere. Solo allora ci sarà il via libera definitivo.