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napolitano-giorgio-web1di AMDuemila - 1 ottobre 2012
Roma. E’ fissata per  il 4 dicembre prossimo l'udienza pubblica della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato sollevato dal Quirinale contro la Procura di Palermo.

Il caso riguarda l'ex ministro e vicepresidente del Csm Nicola Mancino, indagato nel quadro dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, intercettato al telefono con Giorgio Napolitano.
In particolare, il Colle contesta la mancata distruzione delle telefonate registrate dagli inquirenti, che secondo il capo dello Stato costituirebbe violazione delle prerogative presidenziali.
Il Quirinale, attraverso l'Avvocatura dello Stato, ha depositato il ricorso presso la cancelleria della Consulta mercoledì 26 settembre, dopo che il 19 settembre i giudici costituzionali lo avevano dichiarato ammissibile.
Oltre al ricorso promosso dal Quirinale e alla prova di avvenuta notifica, sono stati depositati anche l'ordinanza con cui la Corte Costituzionale ha giudicato ammissibile il conflitto e ha disposto i tempi che ne regolano l'iter e la copia del ricorso originale, datato 30 luglio 2012, con una serie di documenti allegati all'atto. Tra questi documenti figurano, tra l'altro, articoli di stampa, richieste di informazioni inviate alla Procura di Palermo dall'Avvocatura dello Stato in merito alle intercettazioni in questione e il decreto con cui il capo dello Stato il 16 luglio scorso ha dato mandato all'Avvocatura di sollevare il conflitto d'attribuzione di fronte alla Consulta.

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