Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Presentato alla Camera il libro di Baudino e Koenig. Assieme agli autori, ospiti l’On. Ascari, l’avv. Ingroia e il senatore M5Stelle

"Questo libro nasce per tracciare il lungo filo rosso che parte dalla delicatissima era della Procura di Palermo del post-stragi, guidata da Gian Carlo Caselli, fino agli avvenimenti che stanno segnando il percorso della Commissione Antimafia, passando per l'articolata stagione del processo sulla 'Trattativa Stato-mafia' e, più in generale, dall'analisi degli episodi più controversi nel quadro della 'zona grigia'. Periodi diversi, uniti da un solido comune denominatore: l'attitudine di un certo sistema politico-mediatico a spingere sul virtuale banco degli imputati di fronte all'opinione pubblica soprattutto quei magistrati che, coraggiosamente, hanno alzato il tiro nella ricerca della verità". A parlare è Stefano Baudino intervenuto durante la presentazione del suo libro "StatoMafia: La guerra dei trent'anni" scritto a quattro mani con Heiner Koenig, presentato oggi pomeriggio alla sala stampa della Camera dei Deputati. Un evento fortemente voluto dall'On. Stefania Ascari, deputata M5S, che ha visto la partecipazione anche dell'avvocato Antonio Ingroia, ex magistrato, e del senatore Roberto Scarpinato, già procuratore generale di Palermo. Ancora oggi c'è la volontà di "delegittimare la Procura della Repubblica di Palermo del tempo! Una delegittimazione frontalmente portata avanti da chi afferma pubblicamente di 'stimare Marcello Dell'Utri'", ha detto Koenig. Il materiale utilizzato dagli autori per la realizzazione del libro, il testo completo del saggio, insieme alle relazioni presentate all'evento, "sono stati inviati via PEC agli uffici della Presidenza del Consiglio e della Presidenza della Repubblica", ha detto Baudino. "Questa occasione non serve solo a presentare il libro, ma soprattutto a rivolgere un appello fermo e deciso al capo del governo Giorgia Meloni e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - ha aggiunto -. Chiediamo loro di esaminare il materiale e, soprattutto, di ascoltare il grido ignorato dei familiari delle vittime di mafia e terrorismo, che fino ad oggi non hanno avuto alcuna possibilità di confronto con governo e Quirinale".


stato mafia guerra 30anni

Scarpinato: "Le stragi sono ancora fra noi"

"Un cittadino comune potrebbe pensare che quella delle stragi è una storia passata. Non è così. Purtroppo, le stragi sono ancora tra noi. Sono al centro del conflitto politico odierno - ha commentato Scarpinato -. E che le stragi non siano solo opera dei mafiosi è un dato incontrovertibile e dimostrato da alcuni dati inoppugnabili. Primo fra tutti, i depistaggi che hanno segnato ininterrottamente tutte le indagini sulle stragi con la sparizione di documenti essenziali, la costruzione di falsi collaboratori, con l'induzione al silenzio degli esecutori che si apprestavano a parlare e che sono morti improvvisamente". Sul punto, Scarpinato ha sottolineato come ancora oggi vi siano "alcune persone, direi una quindicina, che hanno il potere di far saltare gli equilibri politici di questo Paese. Tra questi Filippo e Giuseppe GravianoSalvatore BiondinoDe LucaBagarellaAntonino Mangano, e altri sei, sette mafiosi. Anche Paolo Bellini. Tutte persone che custodiscono segreti indicibili sulle stragi". 
Se uno di loro si dovesse convincere che tutto sommato c'è un pezzo di Stato che gli può garantire la vita, "e cioè che non vengono trovati morti per un infarto in cella, o impiccati o che i loro figli non vengono investiti da un pirata alla strada, può darsi, magari potrebbe decidersi a parlare". Ed ecco forse una chiave di lettura di quello che sta accadendo, ha spiegato l'ex procuratore. "Apparentemente gli obiettivi sono Sigfrido Ranucci, sono la casa produttrice del film sul delitto Mattarella, ma forse ci sono altri destinatari - ha detto -. Un'esibizione di forza per dire a questo comitato di pietra che nessuno deve parlare. Per dire loro: 'Noi siamo qui. Siamo pronti a tornare col linguaggio delle bombe'. Spero che questa mia prognosi sia sbagliata perché se così dovesse essere ci dobbiamo aspettare qualcosa di peggio". 


Ingroia: "Oltre a depistare si vuole santificare"

"In questi giorni stiamo assistendo ad un gravissimo depistaggio posto in essere in relazione al delitto Mattarella. L’ultimo di una lunga serie, finalizzati a far imboccare il corso giudiziario su binari morti, contrastando e combattendo verità giudiziarie che si è cercato faticosamente di costruire - a cominciare da Giovanni Falcone -, perché come sappiamo bene, dietro al delitto Mattarella è presente un filo nero che lega le vicende dello stragismo e dei delitti politici che hanno insanguinato la storia del nostro Paese”. Ma i depistaggi non finiscono qui.
Abbiamo letto sui giornali e propaganda della TV - e ahimè non solo nei giornali di destra ma perfino dei cosiddetti giornali di sinistra - che i rapporti Dell'Utri-Berlusconi-Mafia sono stati smentiti dalla Cassazione. Falso! Questi rapporti sono consacrati in tante sentenze definitive, non solo nella sentenza Dell'Utri”, ha aggiunto Ingroia. “È accertato con sentenza definitiva che non poteva essere scalfita da questa ultima pronuncia che riguardava la presunta attuale pericolosità sociale dell'ex senatore Dell'Utri e la presunta derivazione illecita del patrimonio dello stesso, non di Silvio Berlusconi – ha spiegato Ingroia -. Dell'Utri è stato l'uomo mandato da Cosa nostra alla corte di Berlusconi per siglare il patto di protezione che Berlusconi ha saldato con la mafia riversando fiumi di denaro nelle casse di quest’ultima”. 

Foto © Imagoeconomica 

ARTICOLI CORRELATI

Presentazione del libro ''Stato-Mafia: la guerra dei trent'anni'' alla Camera dei Deputati il 28 Ottobre

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos