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Report si è confermata ancora una volta il primo programma d'informazione del primetime con 9,3% e circa 1,7 milioni di telespettatori. Anche 'Report Lab', con circa 7%, 'Anteprima' con 8,5% e il 'Plus' con 6,5%.
Ha toccato tasti dolenti l’inchiesta di Giorgio Mottola andata in onda per Report sulle ingerenze degli Stati Uniti nella politica europea.
A sollevarsi contro la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci è stato questa volta il governo ungherese guidato da Viktor Orban, in visita da Papa Leone XIV: in particolare Balazs Orban, consigliere politico del premier ungherese, sul social ‘X’, ha bollato l’inchiesta come 'un grave errore'. 'Il programma Report ha presentato i network internazionali conservatrici e sovranisti in un servizio il cui titolo stesso rivela il pregiudizio degli autori: L'offensiva sovranista contro l'Europa: l'asse Meloni-Trump', scrive il consigliere, ricordando come il servizio tirasse in ballo i think tank conservatori, l'ungherese Mcc Budapest e il polacco Ordo Iuris, autori del rapporto 'The Great Reset' in cui si ridisegnano gli equilibri istituzionali dell'Ue. ‘Il programma ha presentato il documento come un tentativo di minare l'integrazione dell'Ue, anche se in realtà si tratta di un documento politico completo che esamina le questioni chiave del futuro dell'Unione, in particolare come ripristinare l'equilibrio tra sovranità nazionale e centralizzazione istituzionale nell'Ue', osserva il consigliere di Orban, sottolineando il 'ruolo costruttivo' di Budapest e dell'Mcc nel 'plasmare il dibattito sul futuro dell'Europa'. "È clamoroso e sconcertante che mentre a Palazzo Chigi Giorgia Meloni riceve Viktor Orban, suo amico personale e alleato politico, arrivi la notizia di un attacco a Report da parte del consigliere di Orban, Balazs Orban. Il tutto a meno di una settimana dal gravissimo attentato subito da Sigfrido Ranucci. Ora basta - scrivono gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto, Dolores Bevilacqua, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato - O Meloni si fa sentire con il suo omologo ungherese dicendogli che non si deve permettere di fare attaccare un cittadino italiano e un giornalista che rischia la propria sicurezza per fare informazione, oppure il suo patriottismo vale meno di zero. Se non interviene, se non condanna pubblicamente l’attacco del consigliere di Orban, Meloni mette a nero su bianco il discredito dell'Italia e degli italiani rispetto ai suoi interessi di partito. Meloni: difendi l'Italia o ti pieghi ai soprusi del governo del tuo amico Orban? Tertium non datur".
Forte anche la reazione di Alleanza Verdi e Sinistra con Angelo Bonelli: “L’Ungheria di Orban, dove il potere politico controlla magistratura, giornali e televisioni, oggi attacca Report, colpevole di aver fatto il proprio mestiere, vale a dire giornalismo di inchiesta e raccontare i legami internazionali tra le destre sovraniste. Ecco come si comportano gli alleati di Meloni: vogliono zittire le voci libere e ora pretendono di censurare anche chi, fuori dai propri confini, fa giornalismo d'inchiesta. Ancora più grave è che l'attacco arrivi mentre in Italia Report viene sanzionato dall'Autorità per la privacy, pochi giorni dopo un attentato al suo conduttore Sigfrido Ranucci. È il terreno fertile che la destra sta costruendo: un clima ostile al giornalismo, dove chi indaga viene intimidito e punito. Questa è la destra globale di cui Giorgia Meloni è parte: la destra che nega la crisi climatica, che ha negato il genocidio a Gaza, che vuole piegare l'informazione e mettere il bavaglio alla libertà di stampa”. 

Foto © Imagoeconomica 

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