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In Toscana "negli anni c'è stato un errore di sottovalutazione in ordine alle presenze mafiose. Questo è un dato innegabile, basta pensare al radicamento dei gruppi criminali che è avvenuto nel territorio pratese o alle presenze dell'Ndrangheta. Dovrebbe esserci da parte di tutte le istituzioni una maggiore consapevolezza di quella che è la pericolosità che esiste". Lo ha dichiarato il procuratore di Prato Luca Tescaroli, a margine della presentazione del libro, a Palazzo Medici Riccardi, 'Mafia: singolare, femminile' di Cetta Brancato e Marzia Sabella. Tescaroli ha ribadito che "le associazioni mafiose sono tradizionalmente presenti in Toscana. Sono mutevoli, dinamiche, si adattano alla realtà. Vi sono presenze significative di 'Ndrangheta, espressioni della camorra e vi operano le cosiddette mafie straniere come quella cinese. È un pericolo molto serio, concreto: queste organizzazioni vanno affrontate nel modo più appropriato, occorre tenere ferma l'azione per contrastarle. Non possono essere sottovalutate altrimenti si corre il rischio che conquistino spazi sempre maggiori". Le donne, ha anche detto Tescaroli, "hanno sempre rivestito un ruolo importante, centrale: sono risultate esserci donne che hanno svolto ruoli di comando, sia in Cosa Nostra, sia all'interno della Camorra. In termini generali è sempre emerso un ruolo di sostegno alla filosofia e alle regole mafiose da parte delle donne verso i loro uomini, un'attività di formazione e rafforzamento dell'organizzazione anche con riferimento alla crescita dei figli e al mantenimento delle tradizioni. Ma le donne hanno anche dimostrato di poter svolgere un'attività di disgregazione dei sodalizi di tipo mafioso”. 

Foto © Imagoeconomica 

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