Nuovo stop per il ponte sullo Stretto. Mentre Webuild annuncia l’avvio delle selezioni di personale per l’opera, la Corte dei conti ha bloccato la delibera Cipess che autorizza la spesa di 13,5 miliardi di euro e l’apertura dei cantieri. Il magistrato relatore ha infatti deciso di "deferire" la delibera alle sezioni riunite della Corte, sostenendo che persistono "molti dubbi" sull’iter portato avanti dal governo Meloni.
Tra le principali criticità sollevate figura il rischio che il costo complessivo dell’opera superi del 50 per cento la cifra prevista dal vecchio appalto del 2010, riattivato dal ministro Matteo Salvini a favore del consorzio Eurolink. Un incremento simile violerebbe le norme europee sulla concorrenza, che in tali casi impongono di indire una nuova gara d’appalto. Il magistrato ha inoltre espresso perplessità sull’aggiornamento del progetto definitivo e sul mancato coinvolgimento dell’Autorità dei trasporti e del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Dura la reazione della Lega, che accusa i magistrati contabili di ostilità verso l’opera. "Sono ostili al progetto", dichiara il senatore Nino Germanà, vicino a Salvini. Più cauto invece il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, che frena le polemiche: "La Corte dei conti fa il suo lavoro, se ci sono cose da perfezionare si perfezioneranno".
Foto © Imagoeconomica
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