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Al Borgo Danilo Dolci di Trappeto (PA) si è parlato di Pace e della costruzione di percorsi nonviolenti

Un appuntamento importante si è svolto questa mattina al “risorto” Borgo Danilo Dolci di Trappeto (PA). Nel luogo in cui, a partire dagli anni ’50, il sociologo triestino elaborò il suo pensiero/azione sulla nonviolenza si è tenuto un convegno dal titolo “Come costruire Pace?”.
La giornata è stata aperta da Daniela Dolci, presidente della Società Borgo Danilo Dolci, nonché figlia di Danilo, da anni ormai, impegnata nell’opera di recupero del Borgo di Trappeto. Una riflessione a 360° sul significato della pace, in un momento storico difficilissimo come non mai: di grande spessore le relazioni e gli interventi di Andrea Cozzo, Cesare Moreno, Giorgio Gallo. “I percorsi di pace sono percorsi difficilissimi e mai scontati - ha ricordato Andrea Cozzo, docente presso UniPA - percorsi che passano anche attraverso le parole che usiamo per comunicare e i comportamenti che mettiamo in atto per favorire il dialogo, l'ascolto e il rispetto dell’altro”.
Una pace dunque che non avviene da un momento all’altro: una costruzione in modi piccoli e consistenti nel tempo, che può sembrare spesso persino improduttivo, in una cultura in cui la gratificazione immediata è la nostra norma. Sebbene il processo di costruzione della pace sia spesso silenzioso, personale e complesso, questo tema è una delle aree più importanti in cui dedicare le nostre energie e il nostro tempo. Molti dei problemi più urgenti del mondo hanno una forte componente di costruzione della pace: minacce ambientali e conflitti politici possono essere, e devono, essere visti attraverso la lente della costruzione della pace.
Nel suo saggio dal titolo “Verso un mondo nuovo” ci invita a sperimentarci in un nuovo processo di educazione reciproca: siamo in grado di coinvolgere i giovani, ma non solo loro, nell’esperienza del cercare insieme, del sognare e progettare in armonia? Occorre provarci e il convegno di questa mattina a Trappeto ne rappresenta un tentativo.

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