Per giovedì indetto il lutto cittadino, alle 10.30 il funerale alla Cattedrale di Palermo
Gaetano Maranzano, 28 anni, balordo dello Zen, ha confessato davanti agli inquirenti di aver ucciso sabato notte Paolo Taormina. Sul corpo del 21enne è stata eseguita l’autopsia svolta all’istituto di medicina legale del Policlinico che conferma la morte per colpo di pistola, esploso a distanza ravvicinata. La dinamica di quella che risulta ormai chiaro essere stata un’esecuzione è stata ricostruita anche se restano alcuni punti interrogativi sul tipo di pistola utilizzata (il killer sostiene di aver usato una calibro 9, detenuta illegalmente e consegnata, ma la ferita non sarebbe compatibile). L’intera scena è stata ripresa da una telecamera di sorveglianza di via Spinuzza: alle 2.50 di domenica si vede un gruppo di ragazzi, all’esterno del locale “O scrusciu” (di proprietà della famiglia di Taormina), che prende a schiaffi un ragazzo col gilet. Scatta il panico tra i presenti, consapevoli che quell’aggressione potesse degenerare di lì a poco. E infatti. Paolo Taormina esce dal locale, prova a fermare il pestaggio dei ragazzi dello Zen che probabilmente conosce. Li rimprovera. Qualche secondo dopo la telecamera inquadra Gaetano Maranzano che si fa avanti e gli spara alla nuca.
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Sentito dai pm Maurizio Bonaccorso e Ornella Di Rienzo si è solo limitato a dire che si trovava al pub con altre persone. “Poi, qualcuno, non io, ha iniziato a dare degli schiaffi a un ragazzo”, conferma. “Ma io con questa storia non c’entro nulla”. Poi, però, ammette che quando Paolo Taormina esce dal locale è lui ad affrontarlo. Il movente? “Trovandomelo davanti mi sono ricordato che tre mesi fa aveva inviato dei messaggi social offensivi alla mia compagna. E gli ho sparato”. E sul motivo per cui andasse in giro armato risponde “perché Palermo è pericolosa”. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura diretta da Maurizio de Lucia, sono a pieno ritmo. Gli investigatori stanno cercando di dare un nome ai componenti del branco, uno dei giovani è stato identificato e domenica pomeriggio è stato convocato in caserma, a piazza Verdi. Ora, la sua posizione è al vaglio della procura. Mentre si analizzano altri filmati e si fanno nuove audizioni. Dell’identità del ragazzo aggredito non si sa ancora nulla. Intanto giovedì alle 10.30 sarà celebrato il funerale alla Cattedrale di Palermo. Per quel giorno il sindaco Roberto Lagalla ha proclamato il lutto cittadino.
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