Gli elenchi degli affiliati agli Alam resteranno sotto sequestro. A darne notizia è stato Luca Serranò su Repubblica. La decisione arriva dal tribunale del riesame di Prato, che ha respinto il ricorso presentato dalle logge contro i provvedimenti disposti dagli inquirenti nelle scorse settimane, nell’ambito dell’indagine sul caso Cocci. L’ex capogruppo di Fratelli d’Italia a Prato, finito al centro di un presunto ricatto che lo ha spinto a ritirarsi dalle elezioni regionali, è infatti il punto di partenza di un’inchiesta che, secondo la procura, potrebbe affondare le sue radici proprio nell’ambiente massonico.
Le logge avevano contestato il sequestro sostenendo il diritto alla riservatezza dei propri affiliati. Ma il tribunale non ha accolto le loro ragioni, ritenendo invece legittima la posizione della procura, che considera gli elenchi fondamentali per chiarire eventuali legami tra il ricatto e i circuiti della massoneria locale.
Gli elenchi erano stati rinvenuti e sequestrati da Digos e Guardia di finanza in una palazzina di via Lazzerini a Prato, sede della loggia Sagittario — di cui Cocci era stato segretario — insieme ad altre otto logge, e nei locali provinciali e regionali degli Alam in Borgo dei Greci, a Firenze. Le perquisizioni erano scattate dopo il ritrovamento di lettere anonime che facevano esplicito riferimento alla massoneria e al ruolo ricoperto da Cocci prima del suo “sonno”, dichiarato nel giugno dello scorso anno. A rafforzare i sospetti degli investigatori anche un’intercettazione contenuta nell’inchiesta sull’ex sindaca Pd Ilaria Bugetti, in cui Riccardo Matteini Bresci— in passato Maestro Venerabile della Sagittario — si vantava di aver raccolto “migliaia di voti sempre nell’ambiente massonico”.
Mentre si continua a indagare sui molteplici intrecci di questa vicenda, un nuovo fronte investigativo potrebbe presto aprirsi. La Guardia di finanza, nelle annotazioni depositate al riesame, propone infatti un confronto tra gli elenchi acquisiti a Prato e quelli trovati a Firenze: eventuali discrepanze, si legge, potrebbero essere “sospette” e suggerire l’esistenza di logge “coperte”.
“Un tema rilevante all’interno del contesto d’indagine è dato dall’aspetto relazionale e di condizionamento che il profilo associativo-esoterico può assumere nella vicenda”, si legge nei documenti degli investigatori. L’obiettivo, spiegano, è verificare se l’attività della loggia Sagittario possa aver avuto “un movente politico-massonico volto a condizionare le prossime elezioni regionali, qualora, appunto, in tale contesto sia sorta la campagna diffamatoria”.
Gli inquirenti non escludono che “la comparazione degli elenchi possa far emergere eventuali anomalie o divergenze tali da prefigurare la presenza di soci o logge coperti”, con possibili risvolti penalmente rilevanti ai sensi della legge Anselmi.
Fonte: firenze.repubblica.it
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