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I cantieri del Ponte sullo Stretto di Messina potrebbero aprire entro la fine di settembre. Le tempistiche sono ormai ristrette e a confermarlo è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Salvini si è recato alla sede della Società Stretto di Messina poco prima del consiglio di amministrazione, convocato per esaminare la documentazione a supporto del progetto definitivo. “Da due anni e mezzo stiamo portando avanti un lavoro di cui si parla da secoli, un’opera all’avanguardia e siamo a un ottimo punto, non di arrivo, ma di partenza”, ha dichiarato, anticipando l’intenzione di “ottenere l’approvazione del progetto definitivo la settimana prossima e aprire i cantieri entro l’estate”. Il ministro ha anche spiegato che ci sono ancora alcuni passaggi tecnici da completare prima della pausa estiva per garantire l’avvio concreto dei lavori.
Uno snodo chiave sarà rappresentato dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, che la prossima settimana dovrà esprimersi sul progetto. “Poi aspetteremo la validazione della Corte dei Conti, però diciamo che arrivare, dopo neanche tre anni, all’approvazione del progetto definitivo di un’opera da 13,5 miliardi che — rivendica Salvini — rende giustizia a 5 milioni di siciliani e che la stessa Europa si aspetta e ci chiede è assolutamente importante”. Il vicepremier ha insistito anche sugli effetti occupazionali dell’opera: “Si creeranno tantissimi posti di lavoro in Italia in due regioni che hanno fame di opportunità di lavoro e di speranza”.
Nel frattempo, il consiglio di amministrazione della Società Stretto di Messina, presieduto da Giuseppe Recchi, ha approvato diversi atti aggiuntivi ai contratti già in essere. Tra questi, gli accordi con il contraente generale Eurolink (il consorzio guidato da Webuild), con il project manager Parsons Transportation Group, con l’azienda incaricata del monitoraggio ambientale Edison Next Environment e con il broker assicurativo Marsh. Inoltre, è stato approvato anche l’atto integrativo alla convenzione con il ministero delle Infrastrutture, contenente il piano economico-finanziario dell’opera. Il costo complessivo stimato è di 13,5 miliardi di euro, finanziati attraverso la legge di Bilancio 2025 e un aumento di capitale della società avvenuto nel 2023. Secondo alcune analisi, però, i costi della realizzazione sarebbero molti di più.
Quest’ultima fase verso il Cipess è stata particolarmente impegnativa sia per la mole dei documenti da presentare sia per il coinvolgimento attivo di molti soggetti, come è stato con l’accordo di programma sottoscritto da sette firmatari”, ha spiegato Pietro Ciucci, amministratore della Società Stretto di Messina. Ha poi confermato che “con l’approvazione del Cipess ci sarà la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera che consentirà di avviare gli espropri. Si partirà con gradualità, secondo il piano pubblicizzato nei mesi scorsi, e con la massima attenzione nei confronti degli espropriandi”. 

Foto © Imagoeconomica 

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