Il nome di Giovanni Tinebra, ex procuratore capo di Caltanissetta assegnato alle indagini su via D’Amelio, è ricomparso fra le carte dei magistrati nisseni nell’ambito dell’inchiesta sulla strage del 19 luglio 1992. In particolare, come ha ricostruito il criminologo forense Federico Carbone in un articolo pubblicato su Dark Side, gli inquirenti stanno vagliando “i suoi presunti legami con una loggia segreta chiamata ‘Terzo Oriente’, crocevia di mafia, servizi deviati e massoneria”.
La loggia “esiste nei verbali, nelle intercettazioni”: “Nasce a Nicosia, in Sicilia, ma non è un’invenzione locale. È un progetto. Una struttura. Un patto di potere che salda mafia, istituzioni, imprenditoria” ha scritto Carbone richiamando i racconti di due pentiti, Gioacchino Pennino e Angelo Siino.
E poi c’è “un’intercettazione del massone Salvatore Spinello: ‘Tinebra è dei nostri… ma non mi faccio vedere con lui per non comprometterlo’. Lo ribadisce Giuliano Di Bernardo, ex Gran Maestro del GOI: l’appartenenza di Tinebra alla massoneria deviata era ‘un segreto di Pulcinella’”.
Il nome di Tinebra compare anche “tra gli iscritti al Kiwanis Club di Nicosia”, “un club internazionale, ufficialmente filantropico. Ma nei fascicoli della procura, appare come un ‘contenitore opaco di affiliazioni’. Tra i suoi membri figurano nomi eccellenti: Tinebra, l’alto commissario Sica, persino Bruno Contrada”. Per Giuliano Di Bernardo “i massoni di varie obbedienze si incontrano” in luoghi simili.
“Un documento agli atti dell’indagine, firmato dalla consulente Piera Amendola – esperta della Commissione P2 – riporta le parole di Fabio Venzi, Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia: “E' frequente la doppia appartenenza” tra logge e club di servizio. Una sovrapposizione che rende più labili i confini tra società segrete e istituzioni sociali riconosciute”.
Una fonte confidenziale, racconta Carbone, ascoltata in “camera caritatis” ha detto che: “Certamente… le confido che la cosa non mi sorprende. Un mio conoscente, giornalista e compaesano, mi aveva fatto una richiesta del genere — non così esplicita, ma andava lì. L’unica cosa che posso dirle è che era un gran casino. Anche l’allora procuratore di Catanzaro era del Kiwanis. Come Tinebra, come Contrada, come l’alto commissario Sica. Era uno dei motivi per cui mi sono defilato all’epoca, preferendo passare per ‘non allineato’ più che altro". 
E ancora: “Se va avanti vedrà che della super-loggia faceva parte anche chi ha fornito a Brusca supporto per la strage di Capaci". 
Tuttavia per gli inquirenti “la militanza di Tinebra nel Kiwanis non è un elemento trascurabile. Non basta, da sola, a dimostrare un’appartenenza massonica”.
Si tratta comunque di “un’accusa devastante” - si legge - ma non c’è “nessuna prova”. “Secondo la stessa fonte, il nome della loggia deriverebbe da un illustre esponente della massoneria, oggi dimenticato, il cui nome era legato al territorio. Altri nomi emergono: Pieni e Rampulla, lo stesso Pietro Rampulla che, secondo risultanze processuali, sarebbe stato l’artificiere che ha realizzato il radiocomando usato nella strage di Capaci”. 

Fonte: Darksideitalia.it 

Foto © Imagoeconomica

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