L’IA sta potenziando il crimine organizzato, soprattutto per quanto riguarda l’abuso sessuale online sui minori.
Ne parla Tamara Schotte, Capo dell’Unità di Analisi e Coordinamento Strategico di Europol nell’ultimo episodio del podcast di Europol ‘How crime is accelerated by AI’. “Le reti criminali hanno come obiettivo principale il profitto, e lo abbiamo visto più volte, in qualsiasi mercato. Purtroppo, abbiamo visto che si sono infiltrate anche nel mercato dello sfruttamento sessuale dei minori, soprattutto perché questo mercato è stato sempre più presente online. Lo sfruttamento sessuale dei minori è una delle forme più atroci del crimine organizzato. Se vedeste cosa succede su queste piattaforme, i tipi di video e immagini scambiati, è disumano. È inaccettabile. Per molte persone è inconcepibile. Se a questo si aggiungono reti criminali che traggono profitto da tutto ciò, è davvero disumano”.
La difficoltà principale delle Forze dell’Ordine sta nel riuscire a distinguere cosa è reale da cosa non lo è: “È estremamente facile generare contenuti, usare il volto di una persona con un corpo diverso, ed è estremamente difficile per una persona senza competenze specifiche capire se è vero o no. Questo ha un enorme impatto sulla salute mentale. Vittimizza le vittime per tutta la vita, perché non si può dimostrare che non eri tu. Ecco perché per le forze dell’ordine è fondamentale avere strumenti adeguati per combattere questo fenomeno”.
Il caso Kidflix
I reati di sfruttamento sessuale dei minori sono aumentati negli ultimi anni, con più materiale rilevato online, più segnalazioni e più indagini.
La produzione e la distribuzione di questo materiale dovrebbero crescere in futuro. Ecco perché Europol l’ha definito una delle minacce più gravi per l’UE.
“A mio avviso - ha detto Danny Van Althuis, Capo del Progetto di Analisi Twins di Europol - è innegabile che i reati di sfruttamento sessuale dei minori siano in aumento negli ultimi anni. Se guardiamo a iniziative criminali come Kidflix, ad esempio, e il vasto numero di cosiddetti membri o utenti e il materiale condiviso, questa è l’unica conclusione possibile”. “Il recente smantellamento della piattaforma esemplifica l’entità di questa minaccia. Era una piattaforma di streaming per materiale di abuso, attiva dal 2021, molto simile a YouTube. Si potevano caricare video, commentarli, mettere ‘mi piace’ e questo dava crediti. Circa 1,8 milioni di utenti o membri erano registrati durante l’esistenza di Kidflix. C’erano diversi modelli di abbonamento: gratuito, con qualità inferiore, oppure abbonamenti mensili, annuali o a vita, pagati tramite criptovaluta. Con questa criptovaluta o sistema di ricompensa, si ottenevano token per accedere a video di diversa qualità. Più token si davano, migliore era la qualità del filmato”.
Durante il periodo in cui è stata attiva, sono stati caricati e condivisi 91 mila video di abusi.
La piattaforma Kidflix aveva 1,8 milioni di utenti, il che significa che, durante tutto il tempo in cui è stata attiva, un utente al minuto otteneva l’accesso. Anche la quantità di materiale merita di essere menzionata: oltre 6 mila ore di video disponibili sul sito; ciò significa che 3,5 nuovi video venivano caricati ogni ora. “È importante sottolineare - ha continuato Danny Van Althuis - che il materiale di abuso sessuale su minori non è un crimine isolato. Le vittime vengono rivittimizzate finché il materiale rimane online e continua a riemergere. Il problema con Internet è che, una volta online, è molto difficile rimuoverlo. Questo significa che le vittime vivono con la costante paura che il materiale possa riemergere un giorno. Il trauma fisico è enorme”.
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