La replica del procuratore di Napoli: “Apra un procedimento disciplinare”
Scintille tra istituzioni, con toni sempre più accesi, tra il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri. Al centro dello scontro, l'annuncio che Gratteri condurrà una trasmissione televisiva su La7, dal titolo “Lezioni di mafie”, in onda per quattro puntate. Un progetto che, secondo Sisto, metterebbe in discussione l’opportunità di mantenere l’attuale assetto tra giudici e pm.
Intervenuto a un convegno organizzato da Forza Italia sulla separazione delle carriere, Sisto ha lanciato una frecciatina che non è passata inosservata: “È di queste ore la notizia che un importante pubblico ministero sarà conduttore di una trasmissione come presentatore a La7”. Poi ha rincarato: “Oggi, lui che ricopre un ruolo importante in una Procura importante, presenterà una trasmissione. Credo che questo, se l’italiano avrà la pazienza di comprendere, darà l’idea di come questa sia una riforma assolutamente necessaria”.
Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri
E al termine del dibattito ha voluto ribadire il punto, sottolineando la criticità del gesto: “Prendo atto della scelta di andare in tv da parte di un procuratore della Repubblica d’Italia in carica. E invito tutti a valutarne l’opportunità”.
La risposta di Gratteri non si è fatta attendere. Interpellato sulle dichiarazioni del viceministro, ha respinto con decisione ogni accusa: “Cosa c’entra la separazione delle carriere col fatto che condurrò una trasmissione? Dato che il suo governo ha cambiato centinaia di articoli, ora crei un divieto assoluto sui magistrati in televisione”. E ha rilanciato la sfida: “Il ministero della Giustizia ha un ufficio ispettivo. Può tranquillamente mandare degli ispettori sul mio conto. Il viceministro Sisto apra pure un procedimento disciplinare, se ritiene che io abbia fatto una violazione”.
Foto di copertina © Imagoeconomica
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