"Il 2 luglio 1994, Paolo Adinolfi, magistrato integerrimo di 52 anni, sparì nel nulla a Roma. Un uomo dedito alla giustizia e alla sua famiglia, con una moglie e due figli, che nella Sezione Fallimentare della Procura di Roma aveva messo le mani su inchieste scottanti: fallimenti di rilevanza economica e sociale, intrecci con la malavita romana, la Banda della Magliana, Mafia Capitale e i servizi segreti deviati.
Le indagini sulla sua scomparsa furono approssimative, molti testimoni ignorati, e la verità fu presto sepolta sotto un silenzio che sa di complicità". A dirlo è la deputata cinquestelle Stefania Ascari con un post su Facebook. "L’inchiesta della Procura di Perugia - aggiunge - sancì che Adinolfi fu ucciso proprio per il suo lavoro, ma fu archiviata. Ancora oggi non sappiamo chi ordinò la sua sparizione, chi volle zittirlo per sempre, chi ha fatto sì che la sua memoria fosse cancellata.
Paolo Adinolfi è una vittima della violenza mafiosa, un magistrato dimenticato a cui lo Stato non ha reso giustizia. E se in Commissione Antimafia ci fosse permesso di lavorare seriamente, avremmo già istituito, come ho richiesto, un comitato per indagare sulla sua scomparsa, ma purtroppo ogni nostra richiesta cade nel vuoto. Intanto la famiglia Adinolfi attende da trentuno anni la verità. Non dimentichiamo.
Chi sa, parli. Per Adinolfi, per la memoria che merita, per la giustizia e per la verità".
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