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Un nuovo blitz nelle prime ore di oggi, nell’ambito dell’operazione “Cerbero”, ha portato all’arresto di 21 persone, ritenute appartenenti al clan mafioso dei "Cursoti milanesi", una delle due fazioni in cui è diviso il più ampio clan dei Cursoti di Catania. 
L'operazione ha visto il dispiegamento massiccio di oltre 200 carabinieri, supportati da reparti specializzati dell'Arma, tra cui la Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento "Sicilia", lo Squadrone Eliportato "Cacciatori di Sicilia" e i Nuclei Elicotteri e Cinofili. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. 
Le operazioni si sono estese su tutto il territorio nazionale, anche le province di Agrigento, Benevento, Cosenza, Enna, Lecce, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa, Verbano-Cusio-Ossola e Voghera, testimoniando la ramificazione nazionale del gruppo criminale.  
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso; estorsione; associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope; acquisto, detenzione e cessione illeciti di sostanze stupefacenti; detenzione e porto illegale di armi da sparo in concorso. Tutti reati aggravati dal metodo mafioso. 
Quella dei Cursoti Milanesi rappresenta una delle più storiche e influenti organizzazioni criminali di tipo mafioso operanti nel territorio catanese, sviluppando nel corso dei decenni una complessa struttura organizzativa e un'ampia rete di alleanze che lo hanno reso un attore di primo piano nel panorama mafioso siciliano.
Il clan prende il nome dalla zona dell'Antico Corso di Catania, luogo di origine della maggior parte degli affiliati. La denominazione "Milanesi" deriva dal fatto che questo gruppo "dispone di un nutrito gruppo di soggetti già operanti a Milano" e "è divenuto noto negli anni '70-'80 per aver avuto basi logistiche ed operative in Nord Italia (Milano e Torino, specialmente)". 
Le sue radici storiche risalgono agli anni '70, quando a Catania i maggiori esponenti della criminalità organizzata decisero di "consorziarsi" per contrastare lo strapotere della famiglia di Cosa Nostra capeggiata da Giuseppe Calderone e Benedetto Santapaola. I fondatori di questa alleanza erano Santo Mazzei (U Carcagnusu), Giuseppe Garozzo (U Maritatu), Antonio Miano (Nuccio) e Luigi Miano (Jimmy). 

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