Nella giornata di ieri la Guardia di finanza ha inferto un duro colpo al traffico di droga tra i quartieri palermitani di Ballarò e della Vucciria, disarticolando un’organizzazione criminale ben strutturata. Le indagini, condotte dai Baschi Verdi e coordinate dalla procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia, hanno portato all’emissione di un provvedimento di fermo e all’impiego di oltre 100 finanzieri impegnati anche in 17 perquisizioni tra Palermo e Villabate. “La complessa indagine ha disarticolato un sodalizio criminale strutturato in forma gerarchica piramidale – si legge nel comunicato del comando provinciale della Fiamme Gialle diretto dal generale Domenico Napolitano – un sodalizio dove ognuno dei componenti aveva ruoli e compiti ben precisi. Due i soggetti al vertice dell’organizzazione che con l’avallo del mandamento mafioso di riferimento si occupavano di far arrivare la cocaina e l’hashish a Palermo attraverso consolidati canali di approvvigionamento, con i quali poi trattavano direttamente prezzo, quantità e qualità”. A fare parte del gruppo anche alcuni pregiudicati agli arresti domiciliari, che ricevevano le chiamate degli acquirenti e “come in una sorta di control room – scrivono i finanzieri – si occupavano poi di smistare successivamente gli ordini ai pusher di strada, facendo da raccordo tra le parti e fornendo tempistiche precise agli acquirenti sugli appuntamenti per le consegne”. Le modalità di consegna della droga hanno rivelato un sistema sofisticato di drug delivery, camuffato da servizio di consegna a domicilio. “I pusher, una volta attivati – spiega ancora la Guardia di finanza – utilizzando motorini o biciclette elettriche fornite dall’organizzazione, travestiti da rider e indossando zaini di una nota piattaforma di delivery, esattamente come se stessero trasportando pizze o altro cibo da asporto, consegnavano stupefacenti ai clienti praticamente in tutta Palermo fino a Mondello”. I finti rider iniziavano con poche dosi, aumentando progressivamente la frequenza e la quantità dei viaggi. Tra i fermati anche un esponente di rilievo della mafia nigeriana, già arrestato nel gennaio 2024 mentre cercava di fuggire all’estero per evitare una condanna imminente. “L’organizzazione si serviva inoltre anche di persone incensurate e insospettabili per custodire sia la sostanza stupefacente da vendere che il denaro provento dello spaccio – è un altro passaggio dell’atto d’accusa della Finanza – Uno dei custodi dello stupefacente, il mese scorso, era stato arrestato in quanto trovato in possesso di un chilo e mezzo di hashish, oltre a tutto l’occorrente per la suddivisione in dosi”. Altri insospettabili erano incaricati di custodire i profitti dello spaccio. Il giro d’affari dell’organizzazione era ingente: lo spaccio veniva gestito su tre turni giornalieri per coprire l’intera giornata. In alcuni casi, la domanda era talmente alta che “gli associati non riuscivano neanche a soddisfare le stesse che arrivavano quotidianamente”, tanto che gli “addetti alla control room” lavoravano fino a 20 ore su 24 per organizzare almeno 100 cessioni quotidiane, con incassi superiori ai 3.000 euro al giorno. Durante il solo periodo di indagine, sono state documentate vendite di cocaina e hashish per un valore complessivo di oltre 700.000 euro.
Fonte: palermo.repubblica.it

Palermo, spacciatori vestiti da rider: 8 fermati dalla Guardia di finanza
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