Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

I giornalisti precari di programmi Rai come Report, Presa Diretta, Mi manda RaiTre, Indovina chi viene a cena, Unomattina, Elisir, Il posto giusto e La vita in diretta sono scesi in piazza a Viale Mazzini per protestare contro l’accordo siglato il 5 giugno tra Rai e sindacati, accusato di “non tutelare i lavoratori e svuotare le redazioni”. La mobilitazione, che ha visto interventi di figure di spicco come Federica Sciarelli e Sigfrido Ranucci, denuncia il rischio di smantellamento del giornalismo d’inchiesta.
Sciarelli, conduttrice di Chi l’ha visto?, ha dichiarato: “qui in piazza perché abbiamo investito su giornalisti che custodiscono memoria storica dei programmi”. Ranucci, voce e conduttore di Report, ha aggiunto: “In 30-35 anni di storia della Rai non mi ricordo un accordo che in un solo colpo riesce a gettare le basi per svuotare non soltanto il presente, ma anche la memoria del passato e il futuro”. Ha poi sottolineato l’importanza delle trasmissioni storiche: “Privare le reti delle trasmissioni storiche che hanno raccontato il Paese realizzando anche memorabili scoop che hanno lanciato il nome della Rai in Italia e nel mondo - ha detto Ranucci - il Paese non sarebbe la stessa cosa se non ci fossero stati gli scoop di ‘Chi l’ha visto’, di ‘Telefono giallo’, di ‘Report’, di trasmissioni storiche come quelle di Santoro che sono state anche l'unica palestra di giornalismo televisivo d'inchiesta italiano con format invidiati nel mondo”. Sul futuro delle redazioni, ha avvertito: “Con questo tipo di accordo il primo effetto che ci sarà è questo - ha aggiunto - domani se mi si svuota la redazione di 15-18 persone a partita Iva sulle quali noi abbiamo investito per decenni, abbiamo insegnato a fare televisione, a raccontare televisione, a essere coraggiosi e indipendenti, un investimento prezioso che con una firma viene cancellato di botto. In barba a quello che viene scritto nel contratto di servizio, ossia la valorizzazione del giornalismo d'inchiesta”


ranucci conte ima 2478475

Giuseppe Conte e Sigfrido Ranucci 


Tensioni si sono registrate nei confronti del segretario Usigrai, Daniele Macheda, accusato di aver avallato un accordo che “toglie 127 colleghi precari dalle redazioni dove si sono formati per destinarne 120 alle sedi regionali dei Tg e Tgr”. Giulia Presutti di Report e Luca Gentile di Mi manda RaiTre hanno ribadito: “Un regolare contratto non è una gentile concessione, ma quello che ci spetta per un lavoro che già svolgiamo - ricordano Presutti e Gentile -. Non sottovalutiamo 127 assunzioni, ma chiediamo che la stabilizzazione avvenga laddove si lavora, nei programmi. Invece l'accordo firmato da Usigrai sembra un piano per svuotare le redazioni e cancellare l'identità costruita in questi anni”. A Mi manda RaiTre, ad esempio, “su 6 autori 5 potrebbero rientrare nella selezione, così come 8 su 12 inviati e persino il conduttore Federico Ruffo.
Solidarietà è arrivata da Giuseppe Conte, leader M5S, che ha dichiarato: “Oggi siamo qui per offrire il nostro sostegno a tanti lavoratori precari della Rai che non hanno certezza del loro futuro eppure sono lavoratori che ci consentono di vedere programmi di inchiesta particolarmente significativi e qualificanti per il servizio televisivo pubblico”. Ha poi aggiunto: “Siamo qui per testimoniare la nostra concreta solidarietà e la nostra disponibilità a sostenere la loro causa e soprattutto la causa del giornalismo d’inchiesta - ha proseguito Conte -. Ne abbiamo bisogno soprattutto con questa maggioranza che sta occupando tutti gli interstizi con una lottizzazione sfrenata che francamente non si vedeva da anni. Rispettiamo chi è maggioranza di governo ed è stato votato dagli italiani ma non credo abbiano avuto il mandato per occupare anche magazzini, garage e tutti gli interstizi del sistema radiotelevisivo pubblico”.
Sostegno anche da altri volti noti come Duilio Gianmaria, Riccardo Iacona, Giampiero Marrazzo e Marco Damilano. Ranucci ha denunciato ulteriori pressioni: “sono sommerso di telefonate di colleghi dalle sedi regionali che vogliono venire a Report perché lì non riescono a fare inchieste, bloccati dal politico o dal mafioso di turno”.  


mascheda ima 2478468

Daniele Macheda


Macheda ha poi replicato: “Abbiamo scritto l’accordo che era possibile scrivere”
Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, ha definito l’accordo “una strategia chiara e precisa” per svuotare le redazioni, mentre Marco Ruffo del Pd ha parlato di “un attacco furibondo alla libertà d’informazione”. Beppe Giulietti di Articolo 21 e Vittorio Di Trapani, presidente Fnsi, hanno chiesto conto ai direttori Rai. Roberto Natale, consigliere Rai, ha annunciato: “Di Fase 2 e giusto contratto parleremo il 19 giugno, nel prossimo cda”.
Presutti, per Report, ha chiuso con un duro monito: “Siamo pieni di sconcerto per l’accordo firmato il 5 ottobre scorso tra la RAI e i sindacati, che prevede per 127 giornalisti professionisti che lavorano senza giusto contratto nei programmi una selezione interna e, se superata, la conseguente destinazione per almeno 5 anni alle Sedi Regionali. Non credevamo possibile un simile esito. Avevamo chiesto a gran voce di tutelare le giornaliste e i giornalisti che lavorano nei programmi del servizio pubblico, alcuni di questi precari, altri assunti come programmisti, e di regolarizzarli lasciandoli continuare a lavorare nelle Direzioni di genere che danno vita alle trasmissioni, Approfondimento o Daytime”. Ha poi aggiunto: “E allora perché Usigrai ha firmato un accordo che porterà 120 giornalisti fuori dai programmi? Perché non è intervenuto a tutela delle nostre professionalità? Perché ha permesso che si realizzasse quello che abbiamo indicato come un piano per svuotare di fatto le redazioni?”.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Roma: giornalisti contro accordo Rai-Usigrai-Unirai

Ranucci: ''Ci vuole fantasia per negare la presenza dell'estrema destra nelle stragi''

Ranucci al Parlamento Ue: ''Mai un clima così pesante in 35 anni di Rai''

Ranucci: ''Giornalismo d’inchiesta è fondamentale. Notizie senza memoria sono 'orfane''' 
  

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos