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Luisa Impastato: “Abbiamo difeso un presidio di memoria e lotta. Grazie a chi ci ha supportati”

La voce è emozionata, ancora incredula. La soddisfazione è quella di chi ha superato un incubo.
Siamo felicissime. È stato un periodo difficile, nonostante tutto abbiamo continuato a portare avanti quotidianamente il nostro impegno e continueremo a farlo grazie al prezioso lavoro delle attiviste e degli attivisti di Casa Memoria”, ha dichiarato Luisa Impastato, presidentessa dell’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, ai microfoni di ANTIMAFIADuemila, commentando la notizia dell’acquisto – da parte dell’associazione – dell’immobile Casa Memoria, che era stato coinvolto in un provvedimento del tribunale fallimentare.
Da oltre 15 anni l’associazione porta avanti, con passione e dedizione, un impegno costante di memoria e lotta alla mafia, in continuità con l’eredità morale di Felicia Impastato, che aveva voluto tenere aperte le porte della sua casa.
“La famiglia Impastato, dopo la sua morte, ha subito messo la casa a disposizione della collettività – si legge nel comunicato –. Oggi, dopo mesi difficili e faticosi, abbiamo vissuto un momento importante: una vittoria non solo per noi, ma per Cinisi, per tutta l’Italia e per tutte quelle persone che da anni sostengono la storia di Peppino e Felicia Impastato.”
L’acquisto dell’immobile è avvenuto con l’unica offerta, pari a circa 87.000 euro.
“Come associazione – fa sapere Casa Memoria –, abbiamo fortemente voluto farci carico di questa spesa, nonostante le difficoltà, per il forte senso di responsabilità che sentiamo nei confronti della storia che portiamo avanti e che oggi è un punto di riferimento per tantissime persone.”
Non sarà semplice – continua Luisa –, perché la nostra è una realtà che vive prevalentemente di autofinanziamento. Sappiamo che accollarci un prestito sarà impegnativo, ma per noi è stata una scelta necessaria. Ringraziamo tutte le persone che ci hanno supportato, che continuano a farlo. E andiamo avanti”.
Tra i ringraziamenti, anche quelli rivolti all’avvocata Antonella Palazzotto e all’avvocato Andrea Zarbo, alla CGIL, a Libera, a Banca Etica per la concessione del prestito, a Selima Giuliano e alla Soprintendenza ai Beni Culturali, che avrebbe esercitato il diritto di prelazione nel caso in cui Casa Memoria fosse finita in mano a privati.
E, naturalmente, “grazie soprattutto a chi, in questi mesi, ci ha fatto sentire il proprio sostegno, continuando a supportarci, a farci sentire la propria vicinanza, e a chi continuerà a farlo. Continueremo a portare avanti il nostro impegno ogni giorno, come sempre, grazie agli attivisti, ai soci e ai volontari di Casa Memoria”, conclude il comunicato.
Il messaggio è chiaro: Casa Memoria rimane a Casa Memoria!

Foto © Paolo Bassani 

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