L’intervista esclusiva dell’inviata speciale del Tg1 Maria Grazia Mazzola
Sicuramente esiste “un fil rouge fra le due stragi (Capaci e via d’Amelio ndr). Si tratta di alleanze che possono essere strategiche o tattiche, non debbano essere necessariamente assolutamente unitarie. Gli attori sulla scena possono essere stati molteplici, ma come è scritto nella sentenza Capaci bis. La filiera che appare più probabile e più logica è Cosa nostra, settori della politica, settori importanti dell'imprenditoria, tutti ovviamente con finalità ampiamente criminali e illecite. In quel periodo vi era un particolare interessamento di cosa nostra per la massoneria e quindi anche in questo caso non possiamo escludere allo Stato o che vi sia stato un coinvolgimento di alcuni settori di massoneria deviata".
Così il Procuratore di Caltanissetta Salvatore De Luca parla per la prima volta dei "concorrenti esterni" alle stragi di mafia del 1992 in un'intervista esclusiva a Maria Grazia Mazzola per TV7, il settimanale del TG1 in onda su RaiUno a mezzanotte.
Per quanto riguarda l'archiviazione della cosiddetta "pista dell'eversione nera" il magistrato ha puntualizzato che “allo Stato la procura di Caltanissetta non ha chiuso nessuna pista perché vi sono ancora delle indagini da approfondire. Purtroppo alcune sono state fatte o dovranno essere fatte dopo 33 anni. Tutto diventa più difficile. ma il nostro obiettivo minimo è quello di dire abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare e poi tirare le somme in un senso o nell'altro”.
Il procuratore sottolinea infine come la decisione di uccidere Falcone a Palermo e non a Roma con un attentato eclatante sia legata a una scelta precisa: "E' evidente che si tratta di una manifestazione di forza per dimostrare potere e autorevolezza sia all'interno che all'esterno di Cosa nostra legata ai vari interessi della mafia con ambienti esterni".
Durante la puntata ha parlato anche dei capimafia usciti dal carcere: “Il rischio che troppi mafiosi vadano a piede libero o in ogni caso possano girare liberamente anche se per brevi periodi c'è. Bisogna stare particolarmente attenti perché stiamo parlando di soggetti di una pericolosità estrema. Ma se Cosa nostra ti cerca, tu che sei uomo d'onore, devi rispondere. Perché la tua qualità di uomo d'onore non viene mai meno. Da Cosa nostra non si esce se non da morti”.
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