Decisivo l’uso di piattaforme criptate Sky ECC e ANOM. Maxi sequestro da oltre 300 milioni di euro
Colpite le reti criminali che gestivano i traffici di droga tra Europa e Turchia. Coordinati da Europol, gli investigatori di diversi Paesi hanno smantellato quattro organizzazioni indipendenti ma estremamente potenti, responsabili del contrabbando di tonnellate di sostanze stupefacenti e del riciclaggio di enormi flussi di denaro. I numeri parlano chiaro: 232 persone arrestate, tra cui numerosi “obiettivi di alto valore” – capi, coordinatori logistici, referenti del riciclaggio. Il blitz, scattato lo scorso 15 aprile, ha coinvolto Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Turchia, con un lavoro di intelligence durato mesi, costruito sull’analisi dei messaggi criptati scambiati attraverso le piattaforme Sky ECC e ANOM. I gruppi criminali operavano separatamente, ma condividevano rotte, alleanze e interessi. Usavano sia i canali tradizionali del narcotraffico sia sofisticate infrastrutture logistiche per muovere la droga e i proventi. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sono collegati al sequestro di almeno 21 tonnellate di droga, inclusi 3,3 milioni di pasticche di MDMA, e a una lunga serie di reati, dal riciclaggio di denaro a episodi di violenza e corruzione. Durante le perquisizioni, le autorità hanno sequestrato 681 immobili, 127 veicoli e beni per un valore complessivo superiore ai 300 milioni di euro. Solo in Turchia, gli inquirenti hanno colpito duramente la struttura operativa e logistica del narcotraffico.
Operazione BULUT: dalla "nuvola" alla galera
L’operazione, battezzata Bulut (che in turco significa “nuvola”), si è fondata sui dati ottenuti da piattaforme criptate utilizzate dai trafficanti per comunicare in modo sicuro. I messaggi, però, sono stati intercettati e decrittati dalle autorità francesi, che hanno condiviso i dati con gli inquirenti turchi, dando il via alle indagini locali. Un ruolo chiave è stato svolto anche dalla polizia federale australiana, che ha fornito informazioni dall’app ANOM, mentre la cooperazione giudiziaria internazionale è stata gestita dalla procura francese Junalco. Gli agenti turchi sono stati inviati direttamente al quartier generale di Europol, all’Aia, per lavorare fianco a fianco con i colleghi europei nell’analisi dei dati.
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