L’intervento del caporedattore di ANTIMAFIADuemila durante la manifestazione contro il riarmo EU
“Bisogna essere partigiani della Costituzione, dei diritti fondamentali, contro la guerra assolutamente perché è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, è un dovere della nostra Costituzione non essere a favore della guerra, essere per la pace,” ha dichiarato Aaron Pettinari, caporedattore di ANTIMAFIADuemila ai microfoni di ByoBlu.
A fargli eco, l’artista Davide Dormino, che con parole cariche di emozione ha aggiunto: “C'è un genocidio in atto e questa Europa che non riesce ad alzare un dito, a prendere una posizione, a mandare semplicemente degli aiuti, non so come dire, ecco, è qualcosa che proprio non mi rappresenta. Mi pare che la direzione che si stia prendendo sia tutt'altro che quella che andrebbe, come dire, proprio come essere umani andrebbe presa.”
L’evento, organizzato dal Movimento 5 Stelle, ha trasformato le strade di Roma in un fiume umano: attese 10 mila persone, ne sono arrivate 100 mila, provenienti da ogni angolo d’Italia. Il corteo, unito sotto lo slogan “No al riarmo europeo” e contro la spesa di 800 miliardi per la guerra, ha visto partecipare manifestanti di ogni estrazione ideologica, superando le tradizionali divisioni politiche. Tra le sigle presenti, una delegazione del Pd, Rifondazione Comunista, Sanitari per Gaza, Risorgimento Socialista, il Fronte del Dissenso, Anpi e i sindacati Usb e ORSA Marittimi. Proprio questi ultimi hanno portato all’attenzione dei microfoni una denuncia drammatica: i lavoratori del comparto marittimo, privati di risorse economiche per curare malattie degenerative croniche, vedono sventolare la bandiera di Bruxelles come simbolo di un conflitto mondiale che li lascia indietro.
La piazza ha pulsato di interventi appassionati. Giuliano Marrucci, di OttolinaTv, ha sottolineato l’unità del messaggio oltre le sigle: “Non ci interessano le sigle, ci interessa che questa piazza trasmetta il messaggio che la maggioranza assoluta degli italiani è contro l'idea di spendere 800 miliardi sottratti dalla sanità e dall'istruzione per una bolla finanziaria basata sul comparto bellico, sul Leonardo, sul Rhyme Metal. Gli oligarchi devono andare tutti a casa.”. A dare un respiro storico alla protesta, lo storico e giornalista Angelo D’Orsi ha dichiarato: “Siamo in un momento epocale della nostra storia, l'alternativa in questo momento non è neanche tra destra e sinistra ma tra pace e catastrofe. Noi se siamo per la pace dobbiamo essere qui in questa piazza al di là delle differenze ideologiche.” Un invito alla mobilitazione che ha trovato terreno fertile tra i presenti. Tra le testimonianze più toccanti, quella di Gennaro Bottiglieri di ORSA Marittimi: “Questi lavoratori non riescono neanche a sostenere le famiglie, a comprarsi medicinali oppure a farsi delle terapie perché praticamente alla fine del mese noi pensiamo che la maggior parte di questi fondi recuperati dai marittimi lo Stato l'ha stanziato per armare l'Ucraina e quindi non ha fatto altro che danneggiare un'intera categoria di 72 mila persone che non hanno più l'accesso alle cure mediche perché non riescono ad arrivare a fine mese.” La sua voce ha dato corpo al disagio di una categoria schiacciata dalle priorità belliche.
A chiudere il quadro, Moreno Pasquinelli del Fronte del Dissenso ha tracciato una linea politica chiara: “Noi sosteniamo tutti i tentativi che vengono fatti per porre fine all'aggressione strategica alla Russia e in difesa del diritto del popolo palestinese per una terra. Questa è una manifestazione con obiettivi giusti e ci siamo per rafforzare il movimento per la pace antiimperialista e soprattutto per mettere contraddizioni nel campo avversario. Saranno problemi del 5 Stelle. Io penso che tutta questa manifestazione è una manifestazione che farà saltare gli equilibri sia nel governo che all'interno del cosiddetto campo largo".
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