Lo avevamo già raccontato su questo giornale: nel 2022 la NCA (National Crime Agency) inglese aveva rinvenuto, nei mesi di ottobre e dicembre, un manuale per pedofili. Si tratta di 170 pagine in cui si spiega come praticare sesso con i bambini senza “paura di fare del male”, ossia una serie di capitoli che forniscono consigli e indicazioni su come abusare sessualmente dei minori ed evitare di essere scoperti.
Il manuale conteneva anche accorgimenti di natura legale, informatica e di manipolazione psicologica: in sintesi, un vero e proprio vademecum per le bestie che si approfittano dell’innocenza dei più deboli.
A seguito dei risultati dell’operazione di ieri, denominata “Stream” – avviata proprio nel 2022, anno della scoperta dei manuali – si è sviluppato un altro filone di indagine che ha portato alla scoperta, nel dark web, del cosiddetto “manuale del pedofilo” e della pagina web, chiamata “Wikipedo”, accessibile dagli stessi utenti che utilizzavano la piattaforma KidFlix.
Chi la frequentava pagava con criptovalute sia l’ingresso al sito dell’orrore (i cui video ritraggono abusi sessuali su minori, anche violenti), sia la visione completa dei contenuti pedopornografici, scelti dopo un breve preview. Qualora fossero in possesso di materiale nuovo da caricare, KidFlix concedeva un bonus: la visione gratuita, senza il pagamento del “pedaggio”.
Una sorta di raccapricciante “do ut des”.
I video, catalogati per generi, potevano essere selezionati anche in base alla qualità delle immagini: più alta era la definizione, maggiore era il costo.
Quattro dei quindici indagati italiani, individuati dalla Polizia Postale grazie alle informazioni fornite dai colleghi tedeschi (che ieri, in una maxi-operazione, hanno arrestato 79 presunti pedofili), sono stati sottoposti a perquisizioni e successivamente fermati.
Si tratta di un disoccupato 27enne di Foggia, un informatico 49enne di Biella, un operaio 22enne di Caserta e un massaggiatore 36enne di Pesaro Urbino. Per tre di loro è stata convalidata la custodia in carcere, mentre l’ultimo ha ottenuto gli arresti domiciliari. I restanti 11 indagati (tra cui un operaio, alcuni impiegati, professionisti e anche un avvocato) hanno un’età compresa tra i 22 e i 67 anni.
Nel corso dell’operazione, coordinata dalla sezione “fasce deboli” della Procura di Napoli (pm Alfredo Gagliardi, procuratore aggiunto Raffaello Falcone), i poliziotti dei centri operativi per la sicurezza cibernetica di varie regioni d’Italia (Campania, Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Veneto e Sardegna) hanno sequestrato decine di migliaia di file illegali e numerosi wallet di criptovaluta.
La stessa procura di Napoli, sempre ad ottobre 2022, l'operazione "Black Room": dopo essersi introdotti nei canali di condivisione del 'gruppo' gli investigatori si sono finti utenti interessati a comprare materiale pedopornografico. Il prezzo variava a seconda dell'età. Anche se l'operazione ha avuto successo e sono stati arrestati ventisei soggetti questa piaga si sta diffondendo sempre di più.
Complice è soprattutto la stessa società occidentale nella quale viviamo, spinta sempre più verso un progressismo cieco in cui le libertà individuali vengono messe sullo stesso piano degli abusi.
Ci sarebbe molto altro da scrivere, da documentare, da denunciare. Ma i fatti parlano da soli: nei 'salotti bene' del nostro paese, nelle case della gente comune, circolano queste immagini e gli acquirenti di questi orrori aumentano sempre di più. Specialmente dopo che il nostro Governo ha deciso di tagliare a 45 giorni le intercettazioni.

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