Parlare con il Capo dello Stato Sergio Mattarella il prima possibile, prima che la situazione si trasformi in un corto circuito istituzionale.
È questa l'intenzione della premier Giorgia Meloni, secondo la 'Stampa', che dovrà necessariamente sciogliere alcuni nodi del Ddl sicurezza.
Il testo ha ricevuto un’attenzione particolare da parte di Mattarella: dalla detenzione in carcere per le donne incinte fino al divieto di vendita di sim telefoniche ai migranti e all’elenco di opere pubbliche sulle quali viene esteso il reato di manifestare, come le stazioni. Tutte misure care all'identità della destra.
Giorgia Meloni ha dato personale disponibilità a emendare il testo, durante i lavori parlamentari ma Matteo Salvini, leader della Lega, ha puntato i piedi assieme al capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo.
Quello che temono Meloni e i suoi parlamentari è che Mattarella possa – una volta approvato – rimandare indietro il testo, se non sarà corretto nelle parti indicate. Lo potrebbe fare, è nei suoi poteri.
Forza Italia e Fratelli d'Italia fino ad ora si sono allineati alle indicazioni dell'esecutivo. Tuttavia questo pantano politico-istituzionale sta logorando i partiti della maggioranza.
Adesso il testo tornerà alla Camera dopo quasi un anno in Parlamento. Da poco si sono accorti che le coperture finanziarie sono insufficienti.
Risultato: i tempi si allungano e il tentativo estremo di trovare una soluzione che possa accontentare tutti si allontana sempre di più.
Fonte: LaStampa
Foto © Imagoeconomica
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