Due i gruppi criminali. Usavano comunicazioni criptate ed erano in contatto con le mafie italiane
Sono due i gruppi criminali emersi dalle indagini della Procura di Brescia su un maxi-traffico di droga che ha portato all'arresto di 45 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di altre 87. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 2.000 chilogrammi di cocaina, 1.500 di hashish e 700 di marijuana. E per i loro traffici avrebbero fatto largo uso delle più avanzate tecnologie criptate.
Uno dei gruppi operava principalmente nella provincia di Brescia e gestiva l'importazione di droga direttamente dai paesi produttori. La cocaina proveniva dalla Colombia, grazie all'intermediazione di una donna ritenuta in contatto con il 'clan del golfo', mentre l'hashish era originario del Marocco e giungeva in Italia attraverso la Spagna. Proprio in quest'ultimo paese sarebbe fuggito uno degli indagati, attualmente latitante.
Il secondo gruppo, composto anche da cittadini albanesi e da individui legati da vincoli familiari a esponenti delle famiglie di 'Ndrangheta Nirta e Strangio di San Luca, aveva il suo fulcro operativo nella provincia di Brescia, in particolare a Gussago, in Franciacorta. Qui sarebbe stato allestito un centro logistico destinato allo stoccaggio della droga importata, da cui veniva poi distribuita su scala nazionale. Questo gruppo avrebbe mantenuto rapporti stretti con organizzazioni mafiose di rilievo come 'Ndrangheta, Cosa nostra, Camorra, Stidda e Sacra Corona Unita, coinvolte anche nella rete di distribuzione dello stupefacente. Le consegne avvenivano in zone controllate dalla criminalità organizzata, tra cui i clan napoletani Contini della Arenaccia e Orlando - Polverino - Nuvoletta di Marano di Napoli, i mandamenti mafiosi palermitani di Santa Maria di Gesù, Porta Nuova e Partinico/San Giuseppe Jato, la famiglia mafiosa di Villaseta ad Agrigento e i clan stiddari della provincia di Caltanissetta.
L'operazione, avviata nel 2022, ha portato al sequestro di circa 135 chilogrammi di cocaina, 90 di hashish e tre di marijuana, oltre a due pistole calibro 45 con matricola abrasa. Gli stupefacenti venivano trasportati via mare e su gomma, sfruttando anche società compiacenti, e nascosti in luoghi diversi: abitazioni, veicoli, e persino in una cisterna di un camion destinato al trasporto del latte. In un altro caso, un carico di droga è stato rinvenuto in una cava nella provincia di Lecce. Ad aprile 2023, nelle campagne della provincia di Reggio Calabria, è stata scoperta una raffineria clandestina dedicata al taglio e al confezionamento della cocaina, gestita da cittadini colombiani esperti nella lavorazione della sostanza pura.
Durante il blitz, un colombiano e un italiano sono stati arrestati in flagranza di reato e sono stati sequestrati 34 chilogrammi di cocaina contrassegnata con i marchi "888", "Cartier" e l'icona di una zampa, 11 chilogrammi di sostanza da taglio, grandi quantità di acetone, una pressa idraulica, frullatori, un forno a microonde, bilance e altre attrezzature per la manipolazione della droga. L'intera operazione ha evidenziato la portata internazionale del traffico di stupefacenti e il coinvolgimento di diverse organizzazioni criminali, confermando il radicamento della rete illecita nel territorio italiano e la sua capacità di operare su larga scala.