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Il giudice per le indagini preliminari di Prato ha eseguito un sequestro preventivo delle quote sociali dell'impresa Arte Stampa srl che operava nel settore della stampa di tessuti per abiti da donna.
La ditta è gestita da imprenditori cinesi che ora sono sotto la lente della procura per i reati di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo, nonché di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Il gip ha, in particolare, sottolineato come l'esercizio dell'attività d'impresa sia stata esercitata mediante l'impiego di lavoratori stranieri presenti sul territorio, tutti versanti in uno stato di fragilità e di bisogno e sottoposti a ritmi di lavoro massacranti in un ambiente insalubre e privo di presidi volti a garantire le condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro, la salute e l'integrità fisica dei lavoratori, ponendo in rilievo come l'attività ordinaria fosse caratterizzata da alto rischio, perché svolta attraverso l'impiego di macchinari pericolosi (quali calandre, plotter industriali, ramose, generatori di vapore), attrezzature semoventi, come carrelli elevatori, per il cui impiego i lavoratori irregolari non erano stati adeguatamente formati. Un ruolo significativo nell'acquisizione delle risultanze di prova è stato svolto da 10 lavoratori che hanno assunto un atteggiamento di collaborazione con l'autorità giudiziaria, fra i quali, un lavoratore, che, dopo essere stato vittima di tentato omicidio mediante accoltellamento, avvenuto nella sede della ditta ora sequestrata, "ha intrapreso una proficua collaborazione con la giustizia", come sottolinea il procuratore Luca Tescaroli in un comunicato. Sono stati nominati due amministratori giudiziari, ha spiegato il magistrato, "al fine di verificare se sussistano le condizioni per riavviare l'attività e riportare alla legalità l'esercizio dell'attività d'impresa, regolarizzando la posizione dei lavoratori vittime di sfruttamento, ovvero, in caso di impossibilità di ripresa, di liquidare la stessa, in considerazione dell'ingente valore dell'azienda".

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