L'intervento dell'avvocato, già magistrato antimafia, nel dibattito aperto in Senato
La difesa delle libertà fondamentali e dei diritti civili "è al centro della nostra azione politica. Le recenti misure contenute nel Decreto Sicurezza, ora al vaglio del Senato, rappresentano un gravissimo passo indietro, che, mettendo a rischio i principi di trasparenza, democrazia e tutela dei diritti umani, costituisce un passo avanti verso una democrazia sempre più autoritaria, che concentra il potere nelle mani dell'esecutivo e reprime brutalmente ogni forma di manifestazione del dissenso". Azione civile denuncia così "i profili palesemente autoritari di questo decreto, che da un lato introduce nuovi reati e inasprisce le pene, mettendo a rischio i diritti costituzionali di riunione e libera manifestazione del pensiero, e dall'altra, col pretesto di garantire la sicurezza nazionale, all'art. 31 conferisce poteri straordinari e immunità molto ampie ai Servizi Segreti, il tutto senza un adeguato controllo. Una minaccia contro lo Stato di diritto e alla libertà di noi tutti", afferma Antonio Ingroia suo fondatore, che aggiunge: "La storia del nostro Paese, condizionata dallo stragismo politico-mafioso e terroristico-eversivo, ci insegna che spesso le deviazioni degli apparati statali hanno caratterizzato trame criminali torbide e insanguinato il percorso per l'attuazione della Costituzione, tuttora incompiuto". “È impensabile - prosegue l’ex magistrato, oggi avvocato - che in questa fase delicata di emergenza costituzionale - in cui i presidi di controllo democratico sono tutti sotto attacco, dal ruolo di garanzia di Presidenza della Repubblica e di Corte Costituzionale, all'autonomia e indipendenza della magistratura, quotidianamente aggredita, fino a quello del Parlamento, oggi del tutto mortificato - si possa pensare di ampliare ulteriormente i poteri dei Servizi Segreti, consentendo il controllo e la sorveglianza di una vasta gamma di attività e individui, senza sufficienti garanzie di controllo e di tutela dei diritti fondamentali, introducendo perfino l'immunità per tutti i reati eventualmente commessi da appartenenti agli apparati di Stato, compresa la fabbricazione o detenzione di materie esplodenti- per infiltrarsi all'interno delle organizzazioni criminali, mafiose e/o terroristico- eversive, perfino con ruoli di direzione dei medesimi gruppi criminali”. Troppa concentrazione di potere anche in mano ai servizi segreti. "Il tutto sottratto al controllo parlamentare del Copasir e al controllo di legalità della magistratura. Riteniamo che una simile centralizzazione dei poteri nelle mani dei servizi segreti, chedipendono direttamente, senza mediazione alcuna, dalla Presidenza del Consiglio, rappresenti un pericolo concreto per la democrazia e per i diritti e le libertà di noi tutti", conclude Ingroia. "Chiediamo l'immediata revisione dell'articolo 31 del Decreto Sicurezza e la rimozione di tutte le disposizioni che mettono a rischio le libertà civili e i diritti fondamentali dei cittadini". Perciò Azione Civile invita "le forze sane della società, i movimenti per i diritti civili, le organizzazioni politiche e sociali che condividono queste preoccupazioni a mobilitarsi e unirsi in un fronte comune per la difesa della democrazia e delle libertà fondamentali scritte in Costituzione". È il momento "di alzare la voce e opporsi a misure che minacciano le nostre libertà, lottando affinché la sicurezza non diventi il pretesto per implementare la deriva autoritaria già in corso. Invitiamo tutti a unirsi in questa battaglia per un'Italia più giusta, più libera e realmente più sicura".
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