Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il ministro rischiava 6 anni di carcere per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Camps: “Il dispiacere è per coloro che sono stati privati della libertà

Ieri sera, dopo otto ore di camera di consiglio, la Seconda sezione penale del tribunale di Palermo, presieduta da Roberto Murgia, ha assolto il leader della Lega Matteo Salvini, "perché il fatto non sussiste", dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, nel processo per il mancato sbarco di 147 migranti, che per 19 giorni, nell'agosto 2019, sono rimasti sulla nave spagnola Open Arms, davanti a Lampedusa. Salvini si vede quindi spazzare via lo spettro dei sei anni di carcere richiesti dai pm di Palermo Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi che ritenevano le “condotte” di Salvini “oggettivamente” illegali: “Il ministro dell’Interno aveva l’obbligo di rilasciare senza indugio alla nave Open Arms il place of safety, il porto sicuro per i 147 migranti soccorsi in tre interventi nel Canale di Sicilia. Invece, lasciandoli a bordo, agì intenzionalmente e consapevolmente - così si legge nella memoria presentata dalla procura al tribunale - in spregio delle regole”. Accusa ribadita dalla procuratrice aggiunta Sabella prima dell’ingresso dei giudici in camera di consiglio: “Nella drammatica estate del 2019, 147 migranti avevano il diritto di scendere da quella nave della Ong perché erano uomini liberi, non perché malati”. E ancora: “Lo sbarco dei minori competeva al ministro dell’Interno, non alla prefettura, come sostiene la difesa. E i minori avevano il diritto di sbarcare subito”.
Alla lettura della sentenza un applauso ha riempito l'aula bunker del Pagliarelli di Palermo: dirigenti e parlamentari della Lega, anche il ministro all'Istruzione, Giuseppe Valditara, hanno accolto la sentenza. Anche la premier Giorgia Meloni ha espresso "soddisfazione per l'assoluzione”. “Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli". "Sono felice, dopo tre anni - ha detto a caldo il vicepremier, all'epoca dei fatti contestati ministro dell'Interno - ha vinto il buon senso. Ha vinto la Lega, ha vinto l'Italia, ha vinto il concetto che difendere i confini, la patria, contrastare scafisti, trafficanti e ong straniere e proteggere i nostri figli, non e' un reato, ma un diritto". "Attendiamo di leggere le motivazioni di questa sentenza. Siamo curiosi di capire perché è decaduto anche il reato di rifiuto d'atti d'ufficio", dice ad AGI il legale di parte civile Michele Calantropo che non ha escluso "di appellare la sentenza quando le motivazioni saranno note". Per il fondatore della spagnola Open Arms, Oscar Camps, “il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà. Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la procura della Repubblica. Con questo processo, che è unico nella storia italiana e europea abbiamo voluto restituire dignità alle 147 persone trattenute a bordo e private della loro libertà per 20 giorni; abbiamo richiesto il rispetto del nostro lavoro umanitario, troppo spesso denigrato e accusato di essere colluso con azioni criminali, lavoro che ci è stato impedito di svolgere in quelle settimane, mentre eravamo di fronte alla costa di Lampedusa senza la possibilità di raggiungere un porto sicuro. In questi tre anni di processo abbiamo sempre detto di aver subito un danno legato all'impossibilita' di proseguire la nostra missione. Salvare vite è quello che Open Arms fa da 10 anni, lo abbiamo fatto fino a oggi, lo faremo anche domani. Il nostro lavoro non si ferma".

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Angela Caponnetto: ''Sulla Open Arms donne e bambini disperati che chiedevano lo sbarco’’

Open Arms: migliaia di minacce ai magistrati Sabella, Ferrara e Righi

Processo Open Arms: chiesti 6 anni per Salvini, accusato di sequestro di persona

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos