Fondazione Caponnetto: “A Prato è in corso una guerra di mafia sul tessile”
In Toscana le attività illecite valgono 11,3 miliardi, ma nel ranking generale la regione è sedicesima in Italia per la “presenza oggettiva” delle mafie. È quanto emerge dal rapporto Irpet sull'illegalità e la criminalità organizzata nell'economia regionale. Patrizia Lattarulo, dirigente dell’Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana, sottolinea la preoccupazione per l'attrattiva della regione verso le mafie e la necessità di intensificare i controlli. Nonostante un lieve miglioramento rispetto all'anno precedente, il presidente regionale Eugenio Giani invita a non abbassare la guardia, definendo il fenomeno ancora "preoccupante e forte".
Le pratiche illegali più diffuse includono le cosiddette ditte "apri-chiudi" e il lavoro nero. Stefano Ciuoffo, assessore regionale alla Sicurezza e Cultura della Legalità, evidenzia come la rapidità con cui alcune imprese nascono e scompaiono renda difficile il controllo da parte delle autorità. "Deve essere contrastata con tenacia e determinazione la mortalità delle imprese, la rapidità con alcune ditte aprono e chiudono non intercettando mai nella loro durata di vita un controllo delle forze dell'ordine e della guardia di finanza o di chi ha strumenti per poter intervenire – dice –. I dati evidenziano anche che l'uso del part-time in alcune specifiche situazioni provinciali presenta delle criticità".
A livello territoriale, il rapporto evidenzia come la città di Livorno, per esempio, sia colpita dal traffico di droga, legato in particolare al porto; Grosseto, invece, soffre per l'ampia diffusione del lavoro sommerso; Firenze è l'epicentro della contraffazione; mentre Prato vive un'escalation di episodi legati alla mafia cinese, più volte denunciati dal Procuratore capo Luca Tescaroli. Salvatore Calleri, della Fondazione Antonino Caponnetto, lancia un ulteriore allarme: "A Prato è in corso una guerra di mafia, la cosiddetta guerra delle grucce, che coinvolge anche la logistica e si estende a Firenze e Osmannoro. Recenti incendi ai capannoni sono un chiaro segnale della tensione crescente". L'economia illegale in Toscana rappresenta una minaccia strutturale che richiede interventi decisi e coordinati per salvaguardare la legalità e la competitività delle imprese sane.
Fonte: firenzetoday.it
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