L’amico di gioventù di Giorgia Meloni prenderà il posto di Tommaso Foti. Nel 2016 lo scandalo della foto con la svastica: “Fu una enorme cazzata”
Lascia l’incarico di viceministro ai Trasporti e sale di rango come capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami, enfant prodige della destra emiliana e amico d’infanzia di Giorgia Meloni. La nomina arriva dopo l’addio di Tommaso Foti, ora nominato Ministro per gli Affari europei, seguita dalla nomina a neo vicepresidente esecutivo della Commissione europea di Raffaele Fitto. A Bignami sono arrivate le congratulazioni del capo dell'esecutivo: "E' un militante, appassionato e coerente, che - ha sottolineato la premier Meloni - ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della Nazione. Sono certa che saprà lavorare con la sua stessa determinazione e la sua stessa meticolosita'. Per il bene dell'Italia e degli italiani”. Così Bignami passa dal governo alla guida politica di FdI a Montecitorio. Tutto nonostante gli scivoloni personali clamorosi come la famosa foto in divisa da nazista del 2005, al suo addio al celibato, di cui Bignami stesso si scusò subito dopo la nomina a viceministro. Galeazzo Bignami è infatti figlio di uno storico esponente del MSI di Bologna, Marcello Bignami, che fu a lungo consigliere regionale in Emilia Romagna e che negli anni di Piombo, 1974, “fu gambizzato, a Castenaso”, ha raccontato lo stesso viceministro. Bignami percorre la stessa scia politica di Meloni: Fuan, azione universitaria, collaborazioni con Il Secolo d'Italia. E’ proprio Bignami a sponsorizzare l'ascesa dell’amica Meloni a leader di Azione Giovani al congresso di Viterbo. Nel 1999 Bignami ha 24 anni, e diventa consigliere comunale a Bologna con sindaco Giorgio Guazzaloca. A un certo punto, "per dinamiche territoriali", abbandona la destra, entra in Forza Italia. È eletto in Regione. Poi il ritorno alla casa madre. Dal 2018 è deputato di Fratelli d'Italia. Nel 2016 scoppia lo scandalo che avrebbe potuto distruggere per sempre la sua carriera politica. Si tratta, come detto, di una foto Bignami in divisa nazista con tanto di svastica al braccio, scattata appunto nel 2005, al suo addio al celibato. La foto venne fatta trapelare durante un periodo di conflitti politici tra esponenti della destra. In una intervista a Repubblica si scusò: “Quella foto è grave, sento una profonda umiliazione. Mi conciarono così al mio addio al celibato, sa come va in quei casi, uno perde il controllo della situazione". Ai tempi in cui fu scattata, Bignami era in realtà già consigliere comunale a Bologna e infatti il parlamentare scuote la testa: "Fu una enorme cazzata, l'ho detto altre volte. Mi sono scusato, eppure quella foto torna sempre fuori. Però non spiega nulla di me, non mi rappresenta. Non ne sminuisco nemmeno la gravità. Ho sempre detto che il nazismo è il male assoluto". Le conseguenze di quella foto, comunque, sono varie. Nel 2021, ricorda la Repubblica, quando fu invitato alla Festa dell'Unità al Parco Nord a Bologna, lo stesso allora segretario Pd Enrico Letta, vista l’immagine di Bignami in divisa da nazista, decise di ritirare personalmente l'invito che aveva lasciato sconcertata e ferita l’Anpi. Nel frattempo, Bignami è riuscito comunque a proseguire la sua carriera politica. Anche se più volte è inciampato in provocazioni capaci di innescare feroci polemiche. Poi, ricorda sempre Repubblica, c’è l'iniziativa fatta insieme al collega di Fratelli d'Italia Marco Lisei nel quartiere popolare della Bolognina, nel 2019, quando si fece riprendere in un video su Facebook mentre indicava sui campanelli i nomi degli stranieri che risiedevano in una casa popolare. Un episodio che gli costò anche una denuncia al Garante della Privacy.
Foto © Imagoeconomica
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