Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Ancora ignote le cause dell’incendio, ma gli inquirenti non escludono nessuna pista investigativa

Aveva denunciato per estorsione l’ex boss pugliese Salvatore Annacondia, anche noto come “Manomozza”, l’imprenditore di Porto Sant'Elpidio che, domenica scorsa, insieme al fratello, si è ritrovato con due furgoni incendiati durante la notte. L’incendio è avvenuto in via San Luca, nel quartiere San Marone, nei pressi della Statale Adriatica. L’allarme è stato lanciato intorno alle 20, quando i pompieri sono intervenuti tempestivamente per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’intera area. Sul posto - ha reso noto “Il Resto del Carlino” - sono arrivati anche gli agenti del commissariato di Civitanova, che hanno avviato le indagini con l’ausilio dei vigili del fuoco. Nonostante non siano ancora emerse certezze sull’origine dell’incendio, le prime ipotesi riguarderebbero eventuali ritorsioni nei confronti del coraggioso imprenditore che nel settembre scorso ha denunciato l’ex boss Annacondia. Secondo l'accusa, “Manomozza” avrebbe preteso diecimila euro dall’imprenditore, accompagnando la richiesta con minacce di morte rivolte a lui e alla sua famiglia. La denuncia ha portato, a ottobre, all’arresto di Annacondia in flagrante durante una trappola organizzata dalla polizia, mentre riceveva una somma di cinquemila euro. Annacondia, che negli ultimi anni è diventato anche collaboratore di giustizia, è noto negli ambienti del crimine organizzato pugliese: a lui, infatti, sono stati attribuiti 72 omicidi. Dopo essere stato arrestato, è stato rilasciato la scorsa settimana e, in questo momento, si trova agli arresti domiciliari. Il fatto che sia libero, anche se in regime di detenzione domiciliare, solleva interrogativi sulla sua eventuale influenza e sulle possibili ritorsioni. L’incendio avvenuto domenica scorsa, nonostante l'origine ancora ignota, potrebbe infatti nascondere delle ritorsioni nei confronti dell’imprenditore. Non è da escludere che si tratti di un atto intimidatorio, un messaggio tipico delle dinamiche mafiose, volto a scoraggiare altre denunce o a riaffermare il potere di chi, nonostante la collaborazione con la giustizia, potrebbe essere ancora legato a certi codici e dinamiche criminali. Intanto, le forze dell’ordine di Macerata stanno indagando sull’accaduto, senza escludere nessuna ipotesi plausibile.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Tenta estorsione a imprenditore, arrestato ex boss ''Manomozza''

Il pentito Annacondia: ''La 'Ndrangheta è la grande mamma di tutti''

 

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos