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Il complotto sarebbe stato messo in atto nel 2022, poche settimane prima che il presidente tornasse in carica. Nel mirino anche il vice presidente e un giudice

La polizia brasiliana ha arrestato cinque ufficiali accusati di un complotto golpista che prevedeva il rovesciamento del governo dopo le elezioni del 2022 e l'uccisione del presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Secondo le indagini, i golpisti progettavano anche di uccidere il vicepresidente Geraldo Alckmin e il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes. I media brasiliani hanno riportato che i cinque arrestati comprendono quattro militari e un ufficiale di polizia. Sono stati arrestati il secondo giorno del G20, in un'operazione volta a "smantellare un'organizzazione criminale responsabile di pianificare un colpo di stato per impedire l'insediamento del governo legittimamente eletto nelle elezioni del 2022".
La polizia ha precisato che sono stati eseguiti cinque mandati di arresto e tre mandati di perquisizione e sequestro, oltre ad altre misure, tra cui il sequestro dei passaporti dei sospettati e il divieto a contattare altre persone. Il giudice Alexandre de Moraes, che ha autorizzato gli arresti, ha reso noto che un'indagine di polizia ha rivelato che il complotto per il colpo di Stato coinvolgeva personale militare addestrato nelle Forze Speciali dell'Esercito e un alto funzionario in pensione. “L'obiettivo era impedire l'insediamento del governo legittimamente eletto e minare il libero esercizio della democrazia e l'autorità della magistratura brasiliana”, ha scritto de Moraes nell'ordinanza, “queste azioni, che hanno raggiunto il culmine tra novembre e dicembre 2022, facevano parte di un piano più ampio per realizzare un colpo di Stato”. In particolare il presunto complotto contro Lula sarebbe stato messo in atto il 15 dicembre 2022 - poche settimane prima che il presidente tornasse in carica all'inizio del 2023 - e prevedeva "l'omicidio dei candidati alla presidenza e alla vicepresidenza", si legge nel comunicato. I presunti golpisti, che progettavano anche di assassinare un giudice della Corte Suprema, intendevano poi costituire un "gabinetto di crisi" con loro stessi al suo interno, ha aggiunto la polizia. De Moraes era finito nel mirino dei golpisti (mancati) per le sue indagini sull'estrema destra e per aver chiuso il social network X per 40 giorni in una lotta con il suo proprietario Elon Musk sulla disinformazione.
Secondo le autorità, i sospetti possedevano un know-how "militare operativo avanzato" e avevano dato al loro complotto il nome in codice di "Pugnale verde e giallo", in apparente riferimento ai colori della bandiera brasiliana. Il comunicato aggiunge che sono potenzialmente accusati di aver tentato di rovesciare il governo con la violenza, di aver progettato un colpo di Stato e di far parte di un'organizzazione criminale. 

Foto © Imagoeconomica

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