La Giunta per le Immunità di Palazzo Madama ha esaminato la documentazione fatta pervenire dal senatore del M5S Roberto Scarpinato in relazione al procedimento penale pendente contro terzi dinanzi la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta. Dopo che il relatore, il senatore del Pd, Alfredo Bazoli, ha svolto la propria esposizione introduttiva, sono intervenuti i senatori Sergio Rastrelli (FDI), Ivan Scalfarotto (IV), Giorgio Salvitti (FdI) e il Presidente Dario Franceschini. Alla fine, è stato fissato un termine di 15 giorni per consentire a Scarpinato di presentare eventuali memorie scritte. E gli è stato chiesto se vuol essere ascoltato dalla Giunta. Il seguito dell'esame del caso è stato quindi rinviato. Le 33 intercettazioni contestate da Scarpinato vennero disposte dalla Procura di Caltanissetta nell'ambito delle indagini che vedono coinvolto l'ex magistrato palermitano Gioacchino Natoli, indagato per favoreggiamento con l'accusa di aver partecipato all'insabbiamento di una vecchia indagine partita da Massa Carrara sui fratelli Buscemi, gli imprenditori "mafiosi considerati vicini a Totò Riina", divenuti poi "soci di Raul Gardini". Secondo alcuni giornali vicini al governo, si sarebbe trattato di telefonate dalle quali sarebbe emerso il tentativo da parte di Scarpinato di "aggiustare" la deposizione di Natoli in vista dell'audizione in Antimafia convocata per discutere della vicenda Mafia-appalti. I colloqui registrati tra i due ex magistrati avrebbero seguito, a detta di Scarpinato, un iter 'inedito' che non avrebbe rispettato alcuna "garanzia costituzionale", visto che sarebbero stati inviati in blocco dalla Procura di Caltanissetta all'Antimafia. E la presidente della Commissione, Chiara Colosimo, li avrebbe poi messi a disposizione dei commissari ("Scarpinato escluso"), pur con il vincolo del segreto. Una parte del loro contenuto venne poi pubblicata su alcuni giornali vicini al governo diventando di fatto "un caso politico" visto che da quel momento partì un attacco, da parte della maggioranza, nei confronti di Scarpinato, per il quale arrivarono a chiederne le dimissioni dalla Commissione Antimafia. Ora, il senatore M5S ha chiesto alla Giunta di valutare se la gestione di quelle intercettazioni sia stata o meno legittima o se siano state violate, invece, le sue prerogative parlamentari, dal momento che i magistrati di Caltanissetta avrebbero dovuto chiedere l'autorizzazione al Senato prima di trasmettere il contenuto di quegli 'ascolti' all'Antimafia.
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